Un gruppo senza alibi E un girone che fa paura

Nonhanno mai avuto accenti di gloria gli approcci delle rappresentative azzurre ai grandi appuntamenti del calcio. Le partenze puntualmente accompagnate da scetticismo, anche quelle dei trionfi mondiali di Madrid e di Berlino. Però a tutto dovrebbe esserci un limite, mai era accaduto in passato di presentarci sui blocchi di partenza con il fardello di tre sconfitte, patite senza avere segnato lo straccio di un gol. Da scartare perfino l'attenuante di una più modesta condizione atletica nei confronti dei russi, il raduno a Coverciano doveva comunque almeno limare, se non annullare, un gap di proporzioni allarmanti. E sarebbe riduttivo aggrapparsi agli effetti dello stress prodotto dalle inchieste sulle scommesse e alla forzata rinuncia a Criscito. Di un clima che il diffuso nervosimo ha reso irrespurabile hanno risentito tutti, perfino capitn Buffon, che aveva dedicato alla vigilia a una serie di esternazioni molto, ma molto discutibili. A partire dal diritto di fare dei propri soldi l'impiego preferito, trascurando il particolare che ai tesserati è proibito scommettere sulle partite di calcio. E magari Prandelli, dopo avere incassato gli sfracelli prodotti da un Bonucci frastornato, avrà rimpianto il mancato avviso di garanzia che lo ha indotto a mentenere nei ranghi il centrale juventino. Se si vuole cogliere almeno un aspetto consolario è il prncipio del «troppo brutto per essere vero». Quando le sicurezze, da De Rossi a Marchisio, ma allo stesso Pirlo, vengono clamorosamente meno, resta la speranza che si sia trattato di un'amnesia collettiva. Si parla di revisione delle scelte da parte di Prandelli: quelle tattiche, ma anche qualche novità a livello individuale. Ma, a una settimana dal via, le mire di qualificazione si complicano: Spagna proibitiva, Croazia e Irlanda cagnacci, con l'ansia della rincorsa.. Ci vorrà proprio l'ennesima resurrezione. Insomma, un autentico miracolo.