Stoner dice «basta»

Quelleche fino a pochi giorni fa erano solo chiacchiere, ieri sono diventate certezze: con un comunicato ufficiale il pilota del team Honda Repsol ha annunciato il ritiro dalla scena sportiva. Stoner è campione del mondo in carica della MotoGp ed attuale leader della classifica. Casey va via quindi: i motivi sono molteplici ma fondamentale è che Stoner non si diverte più. L'annuncio è arrivato nella conferenza stampa di presentazione del grana premio di Francia che si disputerà domenica sul circuito di Le Mans. «Dopo averci pensato molto tempo e dopo averne parlato con la mia famiglia e mia moglie, ho deciso che nel 2013 non correrò nel Campionato del Mondo. Chiuderò la mia carriera in MotoGP al termine di questa stagione e ripartirò con nuovi obiettivi nella mia vita», ha raccontato l'australiano. «Dopo così tanti anni in questo sport che amo, dove i sacrifici della mia famiglia e miei sono stati immensi e dove così mi ci è voluto per arrivare dove sono, ora non mi diverto più come prima, questo sport è cambiato molto. Non ho la passione ed è per questo che ho deciso di ritirarmi ora». In verità Stoner torna con la mente a quel difficile 2009, quando si ritirò nella sua Australia saltando 3 gare, dove mostrò al mondo la sua fragilità ma anche la sua estraneità ad un mondo patinato. «Molte cose mi hanno deluso, molte le ho amate, ma sfortunatamente il bilancio è andato nella direzione sbagliata. Quindi semplicemente, non continuerò. Sarebbe bello poter dire di voler rimanere un anno in più, meglio chiudere qui». Stoner continua a parlare del 2009: «In quell'anno ho capito che molte persone non sanno fare altro che criticare, anche chi fino al giorno prima si dimostrava amico». Lascia a 26 anni dopo 2 mondiali vinti in motogp, 42 vittorie in carriera di cui 35 nella classe regina, 5 nella 250 e 2 in 125. Stoner si presentò nel mondiale con l'intenzione di spaccare il mondo ma la sua irruenza ha inizialmente offuscato il suo talento: è sempre caduto molto tanto da meritarsi il soprannome di Rolling Stoner. Salito nella massima categoria lo «Stoner rotolante» si è trasformato nel «canguro mannaro» demolendo avversari e primati. I momenti di lucidità si sono però sempre alternati a pesanti blackout che hanno mostrato la parte più vulnerabile di un ragazzo cresciuto che non ha mai amato la luce dei riflettori.