Rottura col Coni, si va a Palermo

Lotitonon si piega e non firma l'accordo col Coni per l'utilizzo dello stadio Olimpico per le prossime partite di coppa. Se la Lazio otterrà la qualificazione in Champions o Europa League dovrà emigrare al Barbera di Palermo a meno che nelle prossime settimane non venga trovato un accordo con Petrucci. A quattro ore dalla scadenza dei termini per presentare la documentazione utile ad ottenere la licenza Uefa, arriva la notizia che la trattativa, che sembrava ben avviata dopo l'incontro della settimana con Pagnozzi, è finita. Niente da fare, non ci sono margini per colpa di rapporti ridotti ai minimi termini. Il club ha reso pubblica la lettera inviata al Coni, in cui specifica i motivi della rottura. Si parla di «posizione dominante» del governo dello sport «con il conseguente obbligo del rispetto dei diritti del mercato per evitare posizioni in conflitto con la legislazione antitrust». Nella lettera viene portato a esempio lo stadio di Milano che «è a disposizione dei due club (Milan e Inter) per l'intero anno, mentre l'Olimpico viene messo a nostra disposizione solo dalla giornata dell'incontro e fino alle ore 10 del giorno successivo». Sulla questione biglietti: «Vi proponiamo di porre in vendita i posti della tribuna autorità Coni (122 posti) che avete in programma di realizzare e di dividere il ricavato tra le nostre società. I residui tagliandi richiesti per ospiti (100 tribuna d'onore, 100 Monte Mario, 30 distinti e 200 di servizio) sono a vostra disposizione. Per non appesantire la trattativa accettiamo di subire la determinazione del canone d'uso richiesto (2.880.000 euro per 10 mesi a cui vanno aggiunti Iva e adeguamento Istat) anche se non lo riteniamo conforme a quelli di mercato». L'altro nodo riguarda lo sviluppo commerciale dello stadio (ristoranti e non solo). Il Coni ha già raggiunto un accordo con la Roma fino al 2015, avrebbe chiesto alla Lazio di sposare queste nuove iniziative e, a quel punto, dividere in tre la cifra pattuita per l'investimento. Lotito non è d'accordo. «Le spese di manutenzione straordinaria a Milano - ricorda il club nella lettera - sono sostenute dalla proprietà o direttamente o mediante conguaglio sul canone di uso, mentre la vostra proposta le pone a carico dell'utenza». Fin troppo chiaro il commento di Petrucci: «Più passa il tempo e più mi rendo conto che con certa gente è impossibile andare d'accordo». In tarda serata arriva anche la replica di Pagnozzi alla lettera della Lazio. «Il club biancoceleste - spiega il Coni - pur avendo a disposizione ampio tempo e con risultati sportivi che già dalle prime partite facevano prevedere un possibile accesso alle competizioni Uefa ha atteso l'ultima settimana utile per manifestare un interesse, tra l'altro con toni del tutto inappropriati, considerato che l'impianto non è di sua proprietà». Chiusa la speranza di avere l'Olimpico, è scattata la corsa contro il tempo per consegnare alla Figc la documentazione da spedire alla Uefa per ottenere la licenza. Alla fine si è optato per lo stadio di Palermo che ha tutti i requisiti richiesti. Da domani si cercherà di rimettere insieme i cocci come avvenne l'anno scorso, quando fu scelto momentaneamente lo stadio Franchi di Firenze: nelle settimane successive fu trovato l'accordo per l'Olimpico. Il regolamento per iscriversi al campionato prevede che entro il 30 giugno bisogna avere lo stadio nella propria città, Roma appunto. Lotito ha bisogno dell'Olimpico ed è probabile che abbia forzato la mano solo per strappare un prezzo più basso. La partita non finisce qui. Lui. Sal.