Matteo De Santis Dopo il danno di un derby che ha messo il bollino di fallimentare su una stagione scivolata nella mediocrità, c'è anche la beffa di dover fare i conti con infortuni più o meno seri, squalifiche e tante altre rogne.
Larisonanza magnetica effettuata al Campus Bio-Medico di Trigoria ha detto che Juan ha una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. La prognosi in teoria sarebbe uno stop di 45-50 giorni, ma in pratica si parla di stagione finita. Tutta colpa di un derby che già gli aveva regalato degli spiacevolissimi «buu» razzisti: un primo trauma cadendo male poco prima dell'intervallo, la fasciatura negli spogliatoi e infine, a causa di un intervento in scivolata su Matuzalem, il secondo e fatale trauma al ginocchio destro. Da oggi il brasiliano inizierà a fare fisioterapia e tra due-tre settimane potrebbe ricominciare ad allenarsi da solo. Poi si vedrà. Per Pjanic, anche lui uscito malconcio dall'Olimpico, il lunedì è stato meno peggio della domenica: il colpo preso nella zona posteriore della coscia sinistra dovrebbe essere meno grave del previsto. Ieri un primo controllo ha evidenziato l'assenza di lesioni profonde. L'ecografia di oggi a Trigoria dovrebbe fare un quadro più chiaro della situazione, ma la sensazione generale è che si possa trattare di una contrattura o di un risentimeno guaribile nel giro di due settimane. Le due soluzioni, quasi scontate, per Palermo (e non solo) sono il ripescaggio di Kjaer (o l'arretramento di De Rossi) e il ritorno di Gago. Ma i problemi per sabato non finiscono qui: ci sono anche le squalifiche di Stekelenburg e Osvaldo, lasciando stare quella di Cassetti. Se il primo verrà rimpiazzato da Lobont, per il secondo c'è ancora qualche speranzuccia legata ad un errore nel referto di Atalanta-Roma che ha indotto la Roma a fare ricorso (l'incartamento verrà presentato in giornata). Meno male che Bojan, zoppicante per un pestone preso e punito erroneamente come una simulazione da Bergonzi, non dovrebbe avere nulla. Oggi, alle 14, appuntamento a Trigoria: dentro ripresa degli allenamenti e possibile ennesima chiacchierata tra Luis Enrique e la squadra, fuori non è da escludere che qualche tifoso possa urlare la sua amarezza.