Si riaprono i giochi per la Champions del futuro

Anchese il Parma, imbattuto dall'arrivo di Donadoni, ha fatto un tiro in porta, per il resto affidandosi ai prodigi di Mirante. Si scopre l'acqua calda se si sottolinea il peso del ritorno di Daniele De Rossi, perfetto in campo come davanti alle telecamere, dialettica di qualità in linea con l'eleganza esibita sul campo. Ma sul piano dello stile è giusto inchinarsi alla misura e all'intelligenza di Luis Enrique, quando parla senza mezzi termini di rimbrotti per qualcuno dei suoi e non spende una virgola per le decisioni arbitrali, assicurando stima e rispetto per l'intera classe. Proprio come Conte, che dopo le logorroiche filippiche dei giorni scorsi, non ha elargito una sola sillaba per scusarsi del gol del pareggio di Chiellini, viziato da chiara azione fallosa. Teniamoci stretti i toni morbidi che Baldini ha imposto e che gli interpreti stanno sposando senza sbavature. Nessuno vieta ai giocatori di chattare, Kjaer la sua tirata di orecchie se l'è guadagnata per la polemica sul rigore di Siena. Adesso tutto l'impegno e tutta la concentrazione vanno riservate alla ricerca della continuità, il gioco è spesso spettacolare, l'organico non è del tutto completo, ma alla Roma non mancano né talento, né gioventù foriera di grandi promesse. La conforta l'abbassamento della quota Champions, dovuto soprattutto allo tsunami che a Palermo travolge una Lazio mutilata. Difesa a tre impresentabile, avrebbe sfigurato nel cortile dell'oratorio. Qualche segno positivo dall'esordio di Alfaro, per altro impreciso sotto porta, negatività anche per l'infortunio a Klose. Da applausi le prodezze balistiche di Barreto e Donati. Aggancio al terzo posto per l'Udinese, zero in tutto, gol e gioco, Cagliari indenne al Friuli. Nella giornata, buon passo avanti per il Chievo, Marassi espugnato accentuando la crisi di un Genoa che non riesce a decollare. Da sottolineare il balzo del Lecce ormai a soli due punti dal quartultimo posto, anche se il Siena ha una gara da recuperare. Suggello colombiano: gol del pari e rigore procurato da Muriel, che tornerà all'Udinese, poi la fantastica cavalcata di Guardado, sessanta metri palla al piede prima del pallonetto su Pegolo.