Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Domenico Latagliata TORINO «Tutto può succedere, con 54 punti ancora in palio», dice Antonio Conte.

default_image

  • a
  • a
  • a

Nelfrattempo però Juventus e Milan hanno fatto il vuoto e l'impressione è che sarà davvero lotta a due. Con filosofie diverse, anche: «Ibrahimovic è un grande campione, è impressionante come riesca a fare la differenza: fisicamente sembra Gulliver a Lilliput. Io sono contentissimo dei miei giocatori, per me sono i migliori del mondo: ma se c'è una squadra superfavorita, quella è il Milan. È sorprendente la facilità con cui i rossoneri riescono a vincere. Hanno una forza d'urto impressionante. Prendete la partita contro il Cagliari: nonostante le tantissime assenze, hanno vinto facile contro la stessa squadra che due settimane fa ci aveva imposto il pareggio a Torino. Cercheremo comunque di mantenere vivo il campionato». A maggior ragione adesso che il calendario sembra in discesa per i bianconeri: prima dello scontro diretto a San Siro, la Juve affronterà stasera il Parma, poi Siena, Bologna e Catania, mentre il Milan se la vedrà con Lazio, Napoli, Udinese e Cesena. «Le nostre partite saranno sempre sudate, intense, combattute. Ma non è detto che questa strada non porti dove deve portare». Se gli altri hanno Gulliver, la Juve ha Giaccherini che in alcuni momenti è diventato Giaccherinho: il solista contro il collettivo, insomma. Con obiettivo almeno il terzo posto e non solo quello: «La sorpresa è tutta la Juve, non solo io – spiega Conte - visto che dal primo giorno di ritiro lavoriamo per vincere. Abbiamo studiato, assimilato la mentalità che deve connotare la Juve: ottenere il bottino pieno, sempre e comunque, in casa e fuori. La vittoria mi dà una sensazione di benessere, di relax e serenità». Insistere è obbligatorio, allora. Stasera contro il Parma, ovvero una squadra che schiera il lillipuziano per eccellenza. Sebastian Giovinco, ovvio: juventino ancora a metà, già autore di quattro gol alla Signora che lo ha cresciuto. Conte lo stima, lo apprezza e vorrebbe tanto allenarlo l'anno che verrà. Nel frattempo, vorrebbe non subire sgambetti inattesi in un Tardini che potrebbe anche essere preso nella morsa del gelo: «Lichtsteiner e Vidal appannati? A me sono piaciuti. Certo, quello di Stephan è un ruolo molto dispendioso che richiede spinta e copertura. Quanto ad Arturo, salta agli occhi il suo passaggio sbagliato dal quale è nato il gol dei friulani, ma il suo impegno non è mai venuto meno. Stavolta comunque non vale il detto "squadra che vince non si cambia". Farò le mie valutazioni, sapendo che in queste ultime tre partite tutta la rosa mi ha dato buone risposte». Tutto sembra insomma portare a una conferma del modulo 3-5-2, con Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, poi Pepe, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia (o De Ceglie) in mezzo, Matri e Quagliarella confermati in attacco. Magari arriveranno altri tre punti, magari no. Intanto il regalo dal mercato è Padoin. Sull'altro fronte Donadoni carica il Parma: «Vorrei sempre giocare partite di questo livello. Arriva una squadra che ha tutti i valori della prima della classe. È più facile trovare stimoli contro un avversario cosi, quindi non sono preoccupato per l'approccio alla gara. Molto starà alla nostra interpretazione, non dovremo lesinare nulla, inattenzione, volontà e concentrazione». Riflettori puntati su Sebastian Giovinco: il talento del Parma appartiene per metà alla Juve. «Sarà la sua partita? Tutte lo possono essere», risponde Donadoni che crede nello sgambetto alla capolista che non ha mai perso.

Dai blog