La Roma si sblocca a Parma

Finalmente una vittoria, ma che fatica. Probabilmente un passo indietro per la Roma dal punto di vista del gioco, meno possesso palla, un po' di sostanza in più, anche se per avere la meglio contro un Parma impalpabile ci è voluto davvero troppo.Troppo per una squadra che ha ambizione, ma forse il giusto per un gruppo ancora in costruzione che inizia però ad assimilare i diktat del nuovo allenatore. Luis Enrique non cambia, continua per la sua strada come annunciato e raccoglie al Tardini il primo successo della sua gestione e tre punti pesantissimi che faranno morale per questa Roma. Insiste con Osvaldo che gli regala il secondo gol consecutivo, ma soprattutto il primo da attaccante vero: rete importantissima per la classifica. Un primo tempo allo sbadiglio, a tratti inguardabile con la Roma che oltre a non creare occasioni, perde anche quel possesso palla che aveva fatto innervosire i puristi della "minestra". Il bilancio dice due tiri dalla distanza del solito Totti, per la quinta volta titolare e alla fine di nuovo migliore in campo della Roma, (colpisce anche un palo complice l'imbarazzo di Mirante) e altrettante occasioni del Parma che dà però la sensazione di poter far male ad ogni affondo: complice anche un assetto difensivo giallorosso tutto ancora da rodare. Evidente il passo indietro rispetto al già imbarazzante pareggio casalingo contro il Siena, almeno per quanto riguarda la prima frazione di gioco. Ma la ripresa è un'altra partita, la Roma vuole la vittoria e porta via l'intera posta grazie a una palla messa dentro da un Rosi che Luis Enrique era già pronto a cambiare. Alla Roma è mancata una verticalizzazione decisa in grado di spaccare la difesa avversaria e riuscire a sbloccare le gambe, ma soprattutto la testa di un gruppo che nel finale ha avuto paura di vincere. L'arrembaggio parmense degli ultimi minuti ha dimostrato tutti i problemi psicologici di una squadra che Luis Enrique continua a manipolare e alla quale chiederà ancora molto: nonostante questo successo. Ma stavolta non era importante il come, era fondamentale portar via un successo che rimettesse la Roma in piedi. Così è stato, anche senza il bel gioco annunciato, ma va bene così... per il momento. Con DiBenedetto entusiasta sugli spalti, costretto ad arrivare fino a Parma per vedere la sua Roma vincere una partita. E ora l'esame Atalanta: sabato all'Olimpico anticipo contro quella la capolista «virtuale» di questo campionato anomalo. Il segnale comunque è chiaro: la Roma è viva e i processi al momento sono rimandati a dispetto di vedovi. Intanto i tre punti, per il divertimento ci sarà tempo!