Un punto e mille rimpianti

Unpunto e mille rimpianti. Luis Enrique osa un triplo salto mortale senza rete, due centrocampisti offensivi come esterni bassi, non soltanto ne esce indenne, ma a San Siro si vede una Roma capace di vincere largamente il confronto con l'Inter sul piano del possesso palla. Tante occasioni creati, resta da correggere la persistente renitenza al gol, coraggiosa la scelta del giovane Borini, certo più pericoloso di Osvaldo, a lungo ai margini: Su tutti, però, un mostruoso De Rossi, bravissimo anche Kjaer. Risparmiato a Lucio un rosso clamoroso per il calcio sul volto che manda Stekelenburg all'ospedale, Lobont non blocca mai ma si salva sempre, pari in fondo legittimo. Si riparte all'ora di pranzo, tutti a inseguire il Cagliari, re per una notte. Potrebbe essere il Palermo il primo a operare l' aggancio, anche se nella trasferta di Bergamo i rivali nerazzurri non saranno teneri come gli interisti. Nel pomeriggio altri ospiti dei quartieri alti in attività, spicca logicamente lo scontro diretto tra Udinese a Fiorentina, quest'ultima alle prese con la vicenda Montolivo, che sta diventando autentica farsa: gioca, ma la società gli nega legittima presenza nell'organico, la pazienza di Mihajlovic è in via di esaurimento. Facile rimanga a punteggio pieno la Juventus, il viaggio a Siena non presenta particolari insidie, se non i riflessi romantici legati al ritorno di Antonio Conte, artefice della promozione. Ma lo spettacolo autentico lo annuncia la luce dei riflettori, un San Paolo in preda all'esaltazione lancia i suoi eroi all'assalto del Milan campione, fortemente penalizzato dagli infortuni. L'assenza di Ibra è logicamente la più pesante, ma si farà sentire anche la rinuncia a Boateng, spesso il grimaldello in grado di far saltare fortini blindati. Centrocampo improvvisato, dunque, anche se Seedorf, Van Bommel e Aquilani garantiscono qualità. Per Mazzarri ancora il dubbio sulle condizioni della caviglia di Lavezzi, ma Pandev non sarebbe comunque un ripiego. Pronostico in bilico, ma l'avvio del Napoli sembra promettere una stagione da sogno per un tifo al calor bianco e un vulcanico patron: il quale propone una Serie A a sedici squadre e un campionato d'Europa tra le quaranta formazioni più illustri. Piena solidarietà con la prima soluzione, sulla seconda necessaria un'attenta, e soprattutto lunga, riflessione.