Lazio rimandata

La Lazio stecca, si complica la vita da sola contro il modesto Vaslui e alla fine rimedia un pari in dieci uomini che almeno non rende il girone di Europa League una salita quasi impossibile. In Svizzera lo Sporting vola 2-0 e stende lo Zurigo, i biancocelesti non imitano i portoghesi anzi rischiano di perdere una partita domitata per un tempo per colpa di tre minuti di follia di Zauri ancora una volta sul banco degli imputati. Apre Cissé, il migliore in campo per distacco, pari di Wesley che si ripete poco dopo su rigore, pari di Sculli. E nel finale Kozak fallisce l'appuntamento per la meritata vittoria. Peccato perché, come a Milano, la squadra paga errori individuali anche se ha avuto almeno la forza per agguantare il pareggio. Olympia si concede solo due giri poi decide che il suo show per stavolta può bastare (sinistro presagio...).   I quindicimila dell'Olimpico applaudono tutti tranne Reja che si prende la solita dose di fischi dalla Nord. Il tecnico si presenta con sette cambi rispetto alla Lazio di San Siro: della spedizione milanese i reduci sono Zauri, Dias, Ledesma e Cissè. Il modulo è 4-4-2 con Sculli e Gonzalez sulle fasce, e davanti Rocchi che affianca il centravanti francese. Tant'è, si parte e l'ex genoano ha subito la palla buona sul sinistro ma il portiere rumeno respinge. Pochi minuti e la Lazio diventa padrona del campo, i rumeni arretrano e si affidano alle parate del lunghissimo (e bravo) Cerniauskas. E così prima Gonzalez e poi Rocchi si fermano sulle manone del portiere della squadra rumena. Gli ospiti se ne stanno rintanati aspettando che passi la bufera ma, quando il peggio sembra passato, Balaur stende in area Rocchi e l'olandesone Braamhaar fischia un giusto rigore. Cissè mira l'incrocio dei pali e segna il quarto gol in tre partite ufficiali disputate: 1-0. La reazione rumena c'è ma si concretizza solo con un fendente del brasiliano Adailton. Primo tempo senza storia, l'Olimpico gradisce lo spettacolo. Ripresa con il Vaslui che ci prova, si butta in avanti, pressa in tutte le zone del campo e la Lazio soffre troppo. Sbaglia Reja che non coglie gli stenti dei suoi, attende troppo e la frittata è fatta. Adailton perdona su punizione, Wesley fa secco Marchetti (ancora una volta Zauri sbaglia il tempo dello stacco) per il pareggio. Ma non è tutto perché il suicidio si completa tre minuti più tardi. Sempre Zauri stende Temwanjera, l'arbitro fischia rigore ed espulsione. Ancora due gravi errori dell'ex capitano che dopo Milano manda in crisi la sua squadra in una partita che la banda di Reja stava controllando bene.   Lazio in dieci con poche idee ma tanto cuore. Dentro Kozak per Rocchi che liscia il gol numero cento, si buttano palloni lunghi per le punte. Cissè si defila e proprio lui sforna l'assist per il pari di Sculli. Reja getta nella mischia anche Konko ed Hernanes e chiama l'assalto nonostante l'inferiorità numerica. Kozak ha sulla testa il tiro da tre punti, lo manda sulla traversa e così finisce come a Milano: 2-2 ma stavolta i rimpianti sono tanti per non aver saputo gestire il vantaggio e per aver buttato via una partita in 180 secondi di follia.