Umiltà Kjaer «Non sono un titolare»

Simon Kjaer, capelli biondissimi, braccia tatuate e maglia numero 44, ce le ha bene in testa: «I titolari sono Juan e Burdisso, ma io spero comunque di giocare. Sono ancora giovane e devo migliorare». Patti chiari, amicizia dai tempi palermitani con Sabatini e concorrenza leale. «Sono contento di essere qui. Fisicamente, avendo già giocato con il Wolfsburg e la Danimarca, sono pronto». Altre varie ed eventuali, dall'osservatorio di Kjaer, sul «progetto» Roma: «Totti è uno che fa sempre la differenza e deve sempre giocare. Le idee calcistiche di Luis Enrique sono perfette. Obiettivi? Dobbiamo arrivare in Europa. Potenzialmente possiamo anche lottare per il primato, ne riparleremo dopo 5-10 partite». Uno striscione, apparso a Trigoria, ne parlava già adesso: «Con Luis e DiBenedetto se pijamo lo scudetto». Il primo, che ieri ha ritrovato Pizarro, deve decidere difesa e centrocampo (avanza il trio De Rossi-Gago-Pjanic) per domenica. Il secondo, invece, ha posticipato il suo ritorno a Roma a dopo il 20 del mese, comunque in tempo per Roma-Siena del 22. I giorni successivi saranno quelli dell'incoronazione a presidente. M.D.S.