Zarate riapre la ferita

Alla fine la verità di Zarate non contraddice né quella di Reja, né quella di Tare. Conferma, semmai, che in questa storia d'amore finita male, malissimo, ognuno ha raccontato la sua versione tirando l'acqua al proprio mulino e tenendo sullo sfondo ciò che, eventualmente, l'avrebbe messo in difficoltà. Così, nella prima conferenza stampa da interista, Zarate ammette senza problemi che è stato lui a volersene andare dalla Lazio, ma aggiunge che questa decisione è maturata «solo dopo aver parlato con Reja». Quello che, qualche giorno fa, aveva scritto anche sul suo profilo Twitter: «(Reja) mi ha detto fin dal primo giorno di ritiro che non mi voleva». Poi, l'argentino cerca di chiudere l'argomento spiegando che «certe cose dette dovrebbero rimanere all'interno dello spogliatoio». Chiaro il riferimento a Reja, che invece era uscito allo scoperto in un'infuocata conferenza stampa. Vorrebbe parlare d'altro, Zarate. Dice che non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni, «perché i tifosi della Lazio sanno come sono andate le cose». Eppure le domande dei giornalisti si concentrano quasi tutte sul divorzio dai biancocelesti. Punto primo: la sua insofferenza verso la disciplina. «Non ho mai avuto grandi problemi caratteriali. O almeno niente che meritasse chissà quale clamore. È che a volte i giornali devono scrivere qualcosa...». I chili in sovrappeso, quelli, però, c'erano: «È vero, ero stato in vacanza con gli amici e in quelle occasioni capita di mangiare un po' di più. Ma come arrivano i chili in più così se ne vanno. Sono in perfetta forma già da due settimane». Infine i problemi tattici: «Devo passare un po' più la palla - sorride Maurito - e cercherò di migliorare in questo. Però anche l'anno scorso, se non ricordo male, ho fatto circa nove assist». Il finale è per i suoi ormai ex tifosi: «Sono molto grato a loro, mi hanno fatto vivere emozioni bellissime». Quello che resta è un divorzio che mette entrambi i protagonisti nella posizione di non poter più sbagliare nulla. Se Zarate fallisse anche all'Inter metterebbe la sua carriera a serio rischio. Reja, invece, sa che i tifosi non gli perdoneranno neanche un passo falso. Ieri il tecnico ha condotto l'allenamento in un clima un po' pacificato rispetto al giorno prima, in cui aveva subìto qualche contestazione. Non sono arrivate buone notizie dall'infermeria: Cissé ha lavorato in gruppo ma lo stop di Radu potrebbe durare anche 20 giorni. Con Marchetti squalificato, saranno due i titolari assenti di sicuro a San Siro per il debutto in campionato contro il Milan.