Regalaci un sorriso

La prima cosa bella nella deprimente estate del calcio di casa nostra. Ospita la prima uscita azzurra della nuova stagione il San Nicola di Bari. Che sarebbe uno degli impianti più suggestivi del mondo se il genio di Renzo Piano, creatore dell'astronave sulla collina, non fosse stato mortificato, 21 anni fa, dall'imposizione di una pista d'atletica resa del tutto inutile da quella dello Stadio della Vittoria, monumento nazionale e dunque non rottamabile. Ci sarà tante gente, e non soltanto per la presenza della Spagna, campione d'Europa e del Mondo in carica, ma anche per qualche risvolto sentimentale, nei confronti dei quali l'italiano è tradizionalmente sensibile. Torna il genietto di Bari Vecchia, Cassano, ma la Puglia potrà onorare un altro suo figlio al quale ha dato i natali: prima che papà Mazinho, faro del Lecce, trasferisse la famiglia a Firenze e infine in Spagna, dove Thiago Alcantara ha illuminato la cantera del Barcellona prima di ritagliarsi un ruolo da protagonista in blaugrana. Dunque il barlume di un sorriso, in questi giorni turbati dalle conseguenze del più recente malcostume delle scommesse, dalle baruffe sindacali, dai campioni di A in odore di trasferimento. Dopo Pastore, alle suggestioni dei lingotti d'oro profusi da sceicchi e petrolieri russi rischiano di cedere Sneijder e soprattutto Eto'o. Nonostante l'eccelso livello dei rivali di turno, sempre di un'amichevole di agosto si tratta: un mese che offre sole, mare, granite e pollo coi peperoni, ma labile conforto è uso concedere alla pattuglia azzurra, se non altro felicemente avviata a conquistarsi la fase finale dell'Europeo in Polonia e Ucraina. Sembra incredibile, ma risale a tre anni fa l'ultimo gol segnato dalla Nazionale nel mese del Solleone: un'autorete di Ozkan, anzi, in una sfida non ufficiale con l'Austria, a Nizza. Logico che per i nostri ragazzi la preparazione sia indietro rispetto ad altre potenze calcistiche che avviano in anticipo la stagione, stavolta almeno si gioca contro pronostico, non c'è pericolo di arrossire per le batoste sofferte di fronte a Islanda, Croazia e Ungheria. Contro la Spagna, il bilancio registra ancora un piccolo attivo, 9 vittorie contro 8 sconfitte e 11 pari. Però i confronti più recenti parlano di una sconfitta misurata in amichevole a Elche, prima del pareggio bianco nei quarti di finale degli ultimi Europei. Ma i rigori lanciarono verso il titolo gli spagnoli, rendendo giustizia a una partita che ci aveva visti soffrire, in barricata, le furie rosse. Qualche defezione tra gli ospiti, risultano acciaccati Puyol, Xavi e Sergio Ramos. Del Bosque nega, non so con quanta convinzione, che alle rinunce sia estranea la prospettiva dell'ennesimo «clasico», l'andata della Supercoppa nazionale, domenica sera al Bernabeu. Prandelli propone l'attacco dei piccoli, Rossi e Cassano, con Aquilani incursore davanti a un reparto consolidato dal ritorno di De Rossi accanto a Pirlo e Montolivo. In difesa Ranocchia e Criscito preferiti a Bonucci e Balzaretti. Comunque non sarà consentito sbagliare, in ogni settore, neanche una virgola.