Le paure di Bolt

UsainBolt lancerà l'immagine di Roma nel mondo ed è per questo che è atteso il pubblico delle grandi occasioni, domani sera allo Stadio Olimpico che ospiterà una vera e propria parata di stelle dell'atletica. È chiaro che l'uomo più veloce del pianeta occupa un posto di primo piano nell'enorme calderone dello sport-spettacolo e l'affollamento alla conferenza stampa di ieri ne è un'assoluta conferma. Maglia azzurra dell'Italia del calcio, capelli rasati, occhi che scrutano velocemente intorno a sè, risposta pronta, l'uomo più veloce del mondo non ha esitato a sfoggiare il suo carattere: «Sono in forma - ha esordito mostrando il bicipite destro - mi trovate diverso? Sarà perché mi sono allenato tanto e ho messo su muscoli! Sono pronto, un po' di nervosismo c'è. Del resto è passato parecchio tempo dalla mia ultima gara e non vedo l'ora di andare sui blocchi. Qualche settimana fa ho fatto un controllo medico a Monaco ed è tutto a posto». Sul tempo che può venire fuori l'imperatore dello sprint non si è sbilanciato e ha preferito dedicare qualche parola sul suo principale concorrente: «La fiducia che ho in me stesso non è cambiata dopo la sconfitta a Stoccolma subita contro Gay nel 2010. Non esiste una carriera senza sconfitte, a volte si vince e a volte capita di perdere. Lui è uno che non si arrende mai, un atleta completo che prende molto sul serio la sua preparazione. Un grande avversario con cui competere». In realtà alle 21.45 la sfida sarà con un altro giamaicano, quell'Asafa Powell che è titolare della prestazione più veloce sul suolo italiano: 9"74 ottenuto a Rieti nel 2007. «È sempre entusiasmante confrontarmi con un campione del genere - ha puntualizzato Bolt - Il francese Lemaitre? Ha grandi potenzialità, ma per salire ai vertici mondiali deve rimanere concentrato su stesso senza pensare troppo agli altri. Anche il mio giovane connazionale Blake che ha appena corso in 9"80 è un bravo atleta, ma deve lavorare ancora sulla partenza». Poi un commento simpatico sulla sua somiglianza a Mario Balotelli e sull'eventualità di una sua futura carriera da calciatore: «Da quando mi sono messo questa maglietta è già la quarta volta che mi fanno questa domanda. Penso che anche nel calcio potrei ottenere buoni risultati. La finale di Champions? Lo sanno tutti che sono un tifoso del Manchester United, quindi potete immaginare chi spero vinca sabato a Londra». Infine, un pensiero su Roma «È una gran bella città - le sue parole - mi piace molto il clima. Sono arrivato in hotel, poi sono andato in palestra dove ho incontrato una bellissima ragazza italiana... ho sognato anche che ci sposeremo!». Magari, In questo modo la maglia azzurra sarebbe quella dell'atletica e non quella del calcio.