Stangata doppia

De Rossi: campionato finito. Perrotta: idem. La mano pesante del Giudice Sportivo si abbatte sulla Roma disintegrando il centrocampo per le ultime tre gare di campionato che decideranno la volata Champions. Ma se la stangata a De Rossi era scontata, la stessa sanzione applicata a Perrotta ha fatto saltare dalla sedia i dirigenti di Trigoria. In realtà, c'era poco da sperare leggendo le motivazioni del giudice Tosel stilate sulla base dei referti arbitrali di Bari-Roma. De Rossi è stato squalificato per tre giornate «per aver colpito intenzionalmente un avversario con una gomitata al volto», mentre Perrotta ha subito la stessa sanzione «per avere colpito un avversario con un pugno alla schiena. Infrazione rilevata da un assistente». Per non far torto a nessuno, nel giro di poche ore la Roma ha applicato le multe ai due giocatori e deciso di presentare ricorso contro entrambe le squalifiche, con procedura ordinaria per «capitan futuro» e d'urgenza per il centrocampista calabrese. Le possibilità di uno sconto a De Rossi sono praticamente nulle, mentre alcuni precedenti inducono all'ottimismo per l'altro caso. Uno su tutti: Ibrahimovic fu fermato dopo il pugno rifilato a Rossi (c'è sempre il Bari di mezzo...) per tre turni, ridotti a due dopo il ricorso. Il direttore operativo della Roma Giampaolo Montali evoca quel precedente con sarcasmo: «Non mi aspettavo le tre giornate a Perrotta, probabilmente il caso Ibrahimovic ha fatto giurisprudenza». Gli avvocati, in partenza, chiederanno di diminuire fino a un turno la sanzione (da qui la procedura d'urgenza che verrà discussa la prossima settimana) basando la memoria difensiva proprio su Ibra e allegando immagini e dichiarazioni post-partita che dimostrano la simulazione di Andrea Masiello: il difensore del Bari, per sua stessa ammissione, ha accentuato la caduta dopo il colpo non violento di Perrotta. Intanto Montella dovrà ridisegnare una nuova Roma fino al termine del campionato: spazio a Brighi e Simplicio, due «desaparecidi». DiBenedetto e i suoi uomini studiano a distanza le mosse del tecnico, senza interferire nel suo lavoro: la scelta sull'eventuale conferma di Montella verrà presa quando sarà centrato o svanito l'obiettivo Champions. Tra gli eventuali sostituti non sembra esserci più Villas Boas: il portoghese, per il quale gli americani avrebbero pagato al Porto anche la clausola rescissoria di 12 milioni di euro, ha fatto sapere che se si muoverà, lo farà per spostarsi in Premier. E Ancelotti? Nessun nuovo segnale da «Carletto» dopo i primi contratti freddissimi con Baldini: ora è impegnato nella lotta scudetto con il Manchester e il suo futuro non è chiaro per niente. Come quello di De Rossi, «perdonato» dai tifosi con uno striscione esposto ieri a Trigoria ma per nulla convinto di restare. La discussione del suo rinnovo è il primo punto nell'agenda di Sabatini che diventerà operativo non prima della seconda sfida con l'Inter in coppa Italia. Intanto il futuro ds studia un terzino sinistro in Russia: Cristian Ansaldi del Rubin Kazan, argentino con passaporto comunitario, può essere l'uomo giusto per il dopo Riise.