Derby nel nome di Raciti

MarcoGrassi Se le ricordano tutti, le immagini di guerriglia urbana che sconvolsero quel venerdì sera di quattro anni fa, prima, durante e dopo la partita Catania-Palermo. Negli scontri che funestarono il derby siciliano, perse la vita l'ispettore di polizia Filippo Raciti. Non è casuale questo riferimento, visto che oggi Catania-Palermo torna ad aprire le porte ai tifosi ospiti (fatto già avvenuto all'andata al Barbera), dopo quattro anni di blocco delle trasferte.E sarà proprio la partita di Raciti, in un certo senso, visto che tra l'altro (dovrebbe esserci anche un minuto di raccoglimento in memoria dello sfortunato poliziotto) sarà presente in tribuna Marisa Grasso, vedova dell'ispettore, che nei giorni scorsi ha espresso parole nelle quali la speranza cerca di sopraffare la disillusione: «Mi aspetto che i tifosi siano cambiati, ma non credo che questo sia veramente accaduto per tutti». I tifosi palermitani ammessi al Massimino saranno solo 600, ovviamente in possesso della tessera del tifoso. Assisteranno a un derby in cui l'unico imperativo sarà vincere, da ambo le parti. I rossoblù, reduci da tre vittorie nelle ultime tre partite casalinghe, devono proseguire la marcia verso la salvezza; sull'altra sponda Cosmi chiede ai suoi (vittoriosi all'andata con tripletta di Pastore e rinfrancati dal successo sul Milan prima della sosta), di confermare che il momento nero è definitivamente alle spalle, e si può tornare a parlare di Europa.