Roma a testa bassa

Il tabù resta lì, intonso. La Roma in campionato lontano dall'Olimpico resta piccola piccola, incapace di confermare quanto di buono fatto davanti al suo pubblico e si ritrova settima in classifica. Si interrompe al Barbera di Palermo la striscia positiva ferma a sette risultati utili consecutivi in campionato. E succede nel peggiore dei modi con una sconfitta cocente che rispedisce nella capitale i cocci della Roma bella e pimpante che in troppi si erano affrettati a definire l'anti-Milan. Mah... Solita storia. Un tempo giocato a una porta con la Roma che produce gioco e il Palermo pronto a colpire in contropiede. Il tabellino dei tiri in porta dopo i primi quarantacinque minuti è chiaro: tiri del Palermo uno, gol uno. Li dietro si va troppo spesso in affanno e stavolta l'anello debole è un Riise che non sembra ancora essersi ripreso del tutto dopo lo choc con la nazionale a settembre. Sono tutte o quasi sue le distrazioni che portano ai gol rosanero e qui sta uno degli errori che Ranieri continua a ripetere confermandolo in campo. Era successo con Greco nell'ultima uscita di Champions, è successo a Palermo con il norvegese al quale forse necessiterebbe un turno (o qualche turno) di riposo. E invece no... Peccato perché la Roma ci prova a fare il suo gioco ma sbatte su tutta una serie di incongruenze. Detto delle distrazioni difensive, anche De Rossi messo in quella posizione è un giocatore sprecato che non riesce a esprimere appieno le sue qualità restando sempre troppo dietro la palla e limitandosi a un lavoro di interdizione: mentre a questa Roma servirebbe invece tutto il suo vigore agonistico. Si interrompe anche l'effetto magico di Simplicio: il brasiliano, scaramanzia a parte, non ha ancora mostrato la sua utilità. Eppoi basta con le finezze. La Roma si piace e se questo è un bene per tanti versi, per altri è un male: anzi un disastro. Anche ieri sera troppe volte la squadra è stata leziosa, si è fermata a guardarsi allo specchio. Troppi colpi di tacco, troppo ferma sulle gambe dopo un avvio al fulmicotone e incapace di organizzare una reazione vera dopo il vantaggio dei padroni di casa. Il bilancio è un risultato forse fin troppo bugiardo per questa Roma che, nonostante il gol finale di Totti (quarto stagionale, primo su azione) resta settima in classifica, non sfrutta la grande occasione che il weekend le offriva per dare una svolta alla sua stagione e forse da qui in avanti cercherà di essere meno bella ma più concreta. Tutto da rifare e sabato a Verona sarà tutt'altro che una passeggiata.