Andamento altalenante di Lazio e Roma ancora alle prese con vecchi problemi di personalità Cammino diametralmente opposto culminato con la deludente ultima giornata di campionato

.È questa la sensazione che si sta vivendo a Formello nel dopo-Catania. Non tanto per i soli cinque punti raccolti nelle ultime cinque gare, ma soprattutto per le circostanze in cui è maturato il pari con gli etnei. Se i precedenti passi falsi della Lazio erano in parte tutti giustificabili - con la Roma per gli episodi, col Cesena per l'ampio turnover e col Parma per una buona dose di sfortuna - contro i siciliani i biancocelesti hanno fatto per la prima volta i conti con alcuni limiti strutturali. Un pareggio che, se analizzato col giusto raziocinio, potrebbe addirittura essere benefico, indicando quali correttivi apportare nell'ormai imminente mercato di gennaio. Il problema legato alla poca prolificità dell'attacco è più complesso di quanto sembri. È vero che le punte della Lazio non segnano molto - a parte i cinque centri di Floccari ci sono solo i due di Zarate e l'uno a testa per Rocchi e Kozak - ma a compensare ci sono stati, e si spera ci saranno, i gol dei centrocampisti. Il nodo fondamentale, lo ha ammesso lo stesso Reja, resta quello di non poter cambiare canovaccio della manovra offensiva con gli uomini a disposizione. «Ci mancano fisicità e statura, possiamo giocare solo in questo modo», ha confermato il tecnico goriziano. Una carenza già nota d'estate e alla quale si era pensato di ovviare con l'ingaggio di uno tra Almeyda e Santa Cruz. Salvo dare fiducia al ceco Kozak disimpegnatosi bene nelle prime apparizioni ma poi a poco a poco scomparso dalle rotazioni. Reja aveva chiesto un po' di tempo per valutarlo, il fatto che non lo abbia portato in panchina contro una difesa arroccata come quella del Catania assomiglia molto a una bocciatura. Quindi per gennaio torna in voga Almeyda (in scadenza a giugno 2011 col Werder) e sale l'austriaco del Twente, Janko, più giovane e più costoso. Oltre all'attacco, a preoccupare è anche la tenuta fisica della squadra, con molti uomini chiave, Mauri e Floccari su tutti, apparsi piuttosto affaticati. Il tanto sbandierato turnover iniziale in realtà è cessato dopo che il tecnico ha trovato la quadratura del cerchio e i vari Rocchi, Foggia, Bresciano e Gonzalez hanno avuto sempre meno spazio. Hernanes, invece, pare aver superato il calo dell'ultimo mese. Nella pausa natalizia Febbrari effettuerà un richiamo di preparazione, ma questo potrebbe comportare un'altra flessione a gennaio, a causa dei muscoli dei giocatori ancora imballati. È uno dei motivi per cui Reja non gradirebbe il derby di coppa Italia il 12, che porterebbe a quattro le partite da disputare dal 6 al 16 gennaio. Superato quello scoglio, e col ritorno di condizioni climatiche più congeniali a una squadra tecnica come la Lazio, i biancocelesti potrebbero ricominciare a marciare spediti. E con le giuste operazioni di mercato, il volo di Olympia ridarebbe fiato ai sogni più ambiziosi.