Da smaltire euforia e ruggini

Consegnareall'archivio del passato l'esaltazione per una vittoria sospirata, la delusione e la rabbia per un passo falso ritenuto, forse più a torto che a ragione, frutto di subdole iniquità. Doveroso cancellare non soltanto gli umori, ma anche le ruggini che questo frenetico susseguirsi di impegni lasciano, sulla mente prima ancora che sui muscoli, per acciaccati che siano, come sanno bene l'Inter e la Juventus, forse le più devastate dagli infortuni, ma anche la Roma che si sta risollevando, però stasera dovrà lasciare ancora a casa Juan e Pizarro, due attori da proscenio. Sottolineava Ranieri, in relazione anche alle disavventure in Europa, quali disastri possa produrre, nella stagione italiana, un livello di pressione mediatica che resta estraneo ad altri Paesi di grande tradizione calcistica. All'esigenza di guardare avanti hanno rivolto appelli convinti i tecnici protagonisti dell'ultimo derby, giusto accantonarlo subito, anche se Reja ha riservato qualche puntura di spillo al rivale sullo stile di gestione di una vittoria. Ma la Lazio riparte comunque da capolista, non dovrebbe teoricamente impensierirla più di tanto la trasferta di Cesena, già langue la fiammata prodotta in avvio dai romagnoli. A casa Lichtsteiner e soprattutto Hernanes, anche se rimane difficile attribuire agli esclusi le responsabilità più pesanti, per un derby viziato soprattutto da un approccio mentale non adeguato alla posizione di privilegio in classifica. Ampie disponibiltà in attacco per Ranieri, qualche disagio per la squalifica di Cassetti, che non ha alternative reali, una volta ribadito che Cicinho da esterno basso è fattore di rischio. Tornerà Francesco Totti, la mente geniale secondo definizione del suo tecnico, ma ci saranno ancora Vucinic e Borriello, grandi progagonisti del derby. Sarà preziosa, la loro capacità di collaborare, per non rendere ingrato il compito di De Rossi, Simplicio e Perrotta, ridotto presidio del centrocampo. La Fiorentina, tornata in accettabile situazione di classifica, ci proverà con l'estro di Gilardino e Mutu. Alta classifica: sta meglio la Juventus a Brescia, a Lecce scendono i resti dell'armata di Benitez, il Napoli va a Cagliari dove l'attende una formazione in crescita. Fattore campo per il solo Milan, ma in arrivo c'è il Palermo, spesso micidiale lontano dalla Favorita.