Primato firmato da Reja

Benitezsi era affidato al suo talentuoso asilo d'infanzia, spazio a Coutinho e Babiany, alla distanza anche ad Obi, nessuno lo ha tradito, anche se alla resa dei conti la firma decisiva è sempre la stessa, quella di un Eto'o stellare, un colpo di genio il sinistro fulminante a concludere un gioco di prestigio al limite. Proprio Eto'o era stato involontario protagonista della fase di avvio, quando i teppisti sardi hanno dato fiato alla loro stupidità con insistiti cori razzisti. Ma qui Tagliavento ha confermato di non usurpare la fama di miglior arbitro italiano, il suo atteggiamento dovrebbero imitarlo tanti suoi colleghi distratti. Dunque gioco fermo, avvertimento attraverso lo speaker: se quelle manifestazioni si fossero ripetute, avrebbe sospeso la partita. Tutti zitti, i vigliacchi, la sfida è proseguita e si è conclusa in piena regolarità. Partita divertente, mai noiosa, occasioni sui due fronti e verdetto sostanzialmente ineccepibile. Alla vetta virtuale aveva sperato di agganciarsi anche il Napoli, in vantaggio a Catania con il solito gol di Cavani, i siciliani hanno trovato un legittimo pari con l'ennesimo ragazzotto argentino a prezzo scontato, Dario Gomez. Anche se la classifica deve ancora migliorare per legittimare le ambizioni di questi ultimi tempi, significativo il largo successo della Juventus su un Lecce che, quando vuol giocarsela a testa alta, ne esce con le ossa rotte, come era accaduto a San Siro. Un sontuoso Aquilani, nel quale Del Neri ha trovato infine l'illuminata regia che si era proposto, ha risolto presto i problemi con un gol splendido, anche se poi ha dovuto cedere il proscenio a un Krasic stratosferico. Non lo hanno preso mai, i difensori pugliesi, il devastante esterno serbo, al quale è mancato soltanto il gol, però si è procurato il rigore sul quale Felipe Melo si è esibito nel cucchiaio, indice di una ritrovata serenità del brasiliano, trasformato rispetto alla stagione scorsa. Grande spettacolo regalato dai ragazzi terribili del Palermo, Pastore e Ilicic su tutti, schiantato alla Favorita il Bologna, eluso in modo irridente il tentativo di barricata. La prima vittoria dell'Udinese, gol decisivo di Corradi a Brescia, lascia in malinconica solitudine sul fondo della classifica la Fiorentina, rimontata a Genova dalla Samp, con Antonio Cassano ancora mattatore.