Tre match clou per una giornata di grande calcio

Campiprincipali nelle tre maggiori città d'Italia, Roma, Milano e Napoli. All'Olimpico, la Lazio capolista in coabitazione attende il Brescia, una delle non poche intruse nelle zone nobili della classifica, in alto grazie anche alla rapina a mano armata (di fischietto) perpetrata ai danni della Roma. Il volo dell'aquila Olimpia augurale per il proseguimento di una marcia ricca di risultati onorati dal bel gioco, un futuro reso più promettente, nei confronti dei rivali di fascia elevata, dalla serenità garantita dall'assenza di impegni europei di bassa lega. Giocherà Zarate, sbloccato dal gol decisivo a Verona, Ledesma dal primo minuto dopo il forfait di Matuzalem, le chiavi del match ancora in mano a Hernanes e Mauri, in forma splendente. Chi non si è sottratto al peso dell'Europa League è il Napoli, giovedì sera in campo a Bucarest: dove, purtroppo per la Roma, si è giocato tutto il patrimonio di boiate di un'intera stagione. Non garantisce nulla la tradizione favorevole al San Paolo, per uscirne indenne ci vorrà una Roma meno lontana dagli splendori della stagione scorsa, rispetto a quanto visto finora un conforto lo hanno offerto soltanto i risultati. Ancora in fase di convalescenza, i romanisti sono obbligati a mostrare sensibili progressi, a cominciare dal capitano che stenta a trovare quell'appuntamento con il gol che era sempre stato assiduo. Giocherà, Totti, Ranieri gli ha in un certo senso assicurato che lui è «più uguale degli altri», da verificare la reale compatibilità con Borriello, a sostegno Menez, ritenuto dal tecnico più ricco di energie rispetto a Vucinic. Al Meazza un duello che appartiene alla storia, cerca riscatto l'Inter, prova a confermare i progressi recenti, con il Cagliari e a Manchester, la Juventus: attese emozioni forti, come pretende il derby d'Italia. Prima vittoria dell'Udinese: si arrende al 94' un fantastico Antonioli. A caccia di certezze il Milan a Parma: le trova per un'ora di grande calcio, i prodigi di Mirante evitano il peggio, dopo il siluro vincente di Pirlo, Ibra non segna ma il suo apporto è determinante. Il Milan si issa in vetta, è re per una notte.