Il rilancio di Belinelli

MaMarco Belinelli non si fa spaventare dal ruolo di leader. «Il coach - dice la guardia nata a San Giovanni in Persiceto - mi ha spiegato cosa vuole. Non c'è pressione, ma voglia di fare bene. Veniamo dalla grossa delusione dello scorso anno e dovremo tutti quanti dare il massimo per portare l'Italia ai prossimi Europei». Si respira un'aria nuova. Cosa è cambiato? «Io sono molto grato a Recalcati. Con lui ho avuto l'opportunità di esordire in nazionale, un giorno che non scorderò mai. Ha dato tanto all'azzurro, ha vinto, ma il suo ciclo era arrivato al termine. È stato giusto affidarsi a Pianigiani. È giovane ma preparatissimo, uno che crede nella cultura del lavoro e che non lesina energie per correggere e migliorare ognuno di noi». Insomma tra il coach e Belinelli c'è feeling? «Stiamo imparando a conoscerci giorno dopo giorno. Prima ci era capitato di incrociarci da avversari. Simone ama dialogare e confrontarsi, questo a me piace molto. Mi punzecchia, mi chiede di impegnarmi di più in difesa, delle volte è anche duro. Ma questo a me va benissimo. È il segno che vuole tenere alta la tensione e vincere». A che punto è la preparazione azzurra? «Con il mio arrivo e quello di Bargnani lavoriamo al completo. C'è ancora tanto da fare anche se il giorno dell'esordio con Israele per le qualificazioni (2 agosto a Bari, ndr) si avvicina sempre di più. C'è da migliorare in difesa e trovare maggiore fluidità in attacco. Ma Pianigiani ed il suo staff sanno come farci arrivare all'appuntamento nel modo migliore». Con lei e Bargnani da Toronto è arrivato il preparatore Cuzzolin. «È un valore aggiunto che darà tanto a questa nazionale. Ho iniziato a lavorare con lui da un anno e posso dire che è al top nella sua categoria». Passiamo alla Nba. Magic Johnson e Michael Jordan sono stati molto duri con la scelta di LeBron di passare a Miami al fianco di Wade e Bosh. Esagerato? «No, sono d'accordo con loro. Sono due giocatori che hanno il dna dei vincenti e lo hanno dimostrato con i fatti dominando nei loro anni la Nba. LeBron ha fatto una scelta di convenienza cercando di fare una polizza sui futuri successi. Ma lo sport insegna che non sempre funziona così: vedremo tra qualche anno se la sua scelta è stata giusta o no». Quali sono le prospettive future dei Raptors? «E' un nuovo inizio dopo la partenza di Bosh. Questo darà più responsabilità a tutti e a Bargnani in particolare. Il nostro obiettivo è andare ai playoff. Non li ho mai giocati ed arrivato il momento di farlo».