Sarà tridente

In un Mondiale che assomiglia sempre più al peggior reality show, con i panni sporchi francesi lavati in piazza, le «talpe» nei campi di allenamento, i tifosi che riescono ad entrare negli spogliatoi, l'unico che cerca di sfuggire alle logiche dello «showbusiness» è Marcello Lippi. Il ct azzurro ieri ha blindato per la seconda volta la sua Nazionale, lasciando a giornalisti e addetti ai lavori il compito di decifrare le sue indicazioni e ipotizzare schieramenti e uomini. L'inizio del depistaggio è avvenuto con il cambio del campo in cui la Nazionale ha svolto una delle ultime sessioni di rifinitura prima del decisivo match con la Slovacchia. Non l'Ellis Park per il quale la Fifa aveva concesso il permesso, ma il Southdowns College. L'unica indicazione certa data dal ct è stata la conferma del mancato utilizzo di Pirlo, che partirà dalla panchina pronto a subentrare se ce ne fosse la necessità. Per il resto si va per ipotesi, anche se fino alla «cintola» le certezze sono più dei dubbi. Marchetti ovvio titolare dietro la confermata difesa con Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Criscito. A centrocampo ci sarà il debutto in questo Mondiale di Gattuso accanto a De Rossi e Montolivo. In avanti sarà tridente, ma le certezze finiscono qui. Perché nell'ultima partitella di allenamento Lippi ha mischiato le carte e provato uomini diversi. Si è partiti con un trio d'attacco formato da Di Natale, Gilardino, Iaquinta. Dall'altra parte Pepe, Pazzini e Quagliarella. Nel secondo tempo altri rimescolamenti con le azioni di Pepe e Pazzini in risalita. Una rotazione di uomini e posizioni che in pratica non lascia trapelare le intenzioni del ct, anche se sembrerebbe che Gilardino sia destinato alla panchina e al suo posto possa partire dall'inizio Pazzini, affiancato da Di Natale e Iaquinta. Un 4-3-3 piuttosto offensivo per cercare di risolvere l'allergia al gol che affligge l'Italia dall'inizio del 2010. Uno schema non amatissimo da Lippi che forse, proprio per evitare di scoprirsi troppo, potrebbe anche decidere di sostituire una delle tre punte con Pepe o Camoranesi, due centrocampisti con maggiori attitudini nell'interdizione.   Per il resto la svolta dovrà essere soprattutto psicologica. Da questo punto di vista, la qualificazione dell'Inghilterra, che finora aveva avuto gli stessi problemi degli azzurri, può essere d'esempio. Non bisogna avere paura, ha ripetuto Lippi ai suoi giocatori fino allo sfinimento. Attaccare la zona gol, tirare, prendersi le proprie responsabilità. Ma soprattutto vincere. Perché il bel gioco è una formula che piace a tutti. Ma i tre punti, a questo punto, sono infinitamente più importanti.