Ammutinati

C'era una volta la Francia. C'era una volta una Nazionale capace di vincere, tra il 1998 e il 2000, Mondiali ed Europei. C'era una volta, ma adesso non c'è più. Quello che resta dei gloriosi Bleus è un gruppo di giocatori sfilacciato, diviso da odi lancinanti, guidato (?) da un allenatore inviso a metà squadra e detestato da un Paese intero. L'ultima puntata di quello che ormai è un vero e proprio psicodramma è andata in onda ieri, con un episodio senza precedenti nella storia dei campionati del mondo di calcio. Dopo l'esclusione di Anelka, infatti, i compagni hanno rifiutato di allenarsi per solidarizzare col compagno e protestare contro una Federazione che ha preso la decisione senza consultare il gruppo. Le motivazioni, scritte in un lungo comunicato, sono state lette da un Domenech apparentemente impassibile, in una scena immortalata dalle telecamere e che resterà impressa per sempre nella memoria dei francesi. Prima dell'«ammutinamento», si erano diffuse le voci di una presunta lite tra Ribery e Gourcuff dopo la disfatta con il Messico. Indiscrezioni poi smentite dallo stesso Ribery con le lacrime agli occhi, dopo aver fatto irruzione, senza preavviso, in una diretta televisiva. In seguito, invece, sono scattate le dimissioni del dirigente accompagnatore Jean-Louis Valentin, infuriato per la decisione della squadra di non allenarsi e sconvolto per la violenta lite tra il capitano dei Bleus Evra e il preparatore atletico Duverne. Ed è proprio lo stesso Valentin tra i sospettati di essere la «spia» che avrebbe rivelato alla stampa gli insulti di Anelka a Domenech. Il tutto mentre si dovrebbe preparare la sfida col Sudafrica, che seppur solo matematicamente tiene ancora in gioco la squadra per gli ottavi. Ma non si vede come la Francia possa ribaltare una situazione che, nelle ultime ore, è andata sempre più oscillando tra lo psicodramma e la soap-opera. Qualcuno si è addirittura spinto a ipotizzare l'intervento di Nicolas Sarkozy. Qualcun altro, più realisticamente, si è limitato a rimpiangere Zinedine Zidane. Il fuoriclasse che, col suo carisma, come un moderno Tito aveva appianato differenze e rivalità in una Nazionale multietnica che ha sempre vissuto dei contrasti tra i calciatori dell'alta società e quelli nati nelle «banlieue». Il novello «Zizou» potrebbe essere il prossimo ct, Laurent Blanc. Ma rimettere in piedi un gruppo devastato dalla gestione Domenech appare arduo. E chissà se basteranno i sei anni che separano i francesi dagli Europei da organizzare in casa.