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Ha allontanato il motivatore dal ritiro di Norcia, ha messo nell'angolo i dirigenti e si è preso la Lazio di prepotenza: Edy Reja scende in campo alla vigilia della sfida contro il Cagliari, e lo fa con grande determinazione

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.«L'unico responsabile della squadra sono io - afferma con convinzione - quindi non voglio interferenze sulla squadra. Le decisioni tecniche le prendo esclusivamente io, stesso discorso riguarda i ritiri. Il motivatore? Non serve. È il tecnico che dà le giuste motivazioni alla squadra. Il discorso del mental coach si può intraprendere all'inizio della stagione, ma arrivati a questo punto è inutile. I giocatori devono soltanto pensare a dare il massimo, al resto penso io». Giovedì sera l'allenatore ha stretto un patto di ferro con i suoi giocatori: uno per tutti, tutti per uno. Tecnico e giocatori, nessun altro. La salvezza della Lazio passa esclusivamente da loro. Oggi a Cagliari mancheranno per squalifica Zarate, Radu e Firmani, nomi che vanno ad aggiungersi alla lunga lista degli indisponibili che comprende Foggia, Matuzalem, Meghni, Dabo e Siviglia. Il recupero di Brocchi è l'unica buona notizia che arriva dall'infermeria. Confermato il 3-5-2 con Biava, Stendardo e Dìas davanti al portiere Muslera. Lichtsteiner e Kolarov presidieranno le corsie esterne, Ledesma e Brocchi saranno i centrali a supporto di Mauri. In attacco Floccari e Rocchi. Il ds Tare, dopo aver saltato il ritiro di Norcia, non ha accompagnato la squadra in Sardegna: le sue quotazioni sono in netto ribasso. «Il Cagliari gioca con entusiasmo - continua Reja - hanno giocatori emergenti che vogliono mettersi in mostra, da due anni sono la rivelazione del campionato. Cellino? È un ottimo provocatore, mi auguro che le sue parole diano la carica ai miei giocatori». La sfida odierna al Sant'Elia è un crocevia decisivo: la Lazio non può permettersi di tornare a mani vuote. «In ritiro ho visto segnali positivi sia dal punto di vista fisico che mentale - ammette il tecnico - la squadra ha preso coscienza della situazione. Ora mi aspetto una risposta sul campo, soltanto una prestazione positiva può restituirci fiducia: dobbiamo trovare continuità di risultati. Chi indossa la maglia della Lazio deve sentirsi un giocatore importante, al di là dei minuti giocati durante la partita, ognuno può risultare decisivo, pur giocando solo dieci minuti. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte: siamo una squadra che vale più della classifica attuale. Ora andiamo in campo e dimostriamolo».

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