Juventus in caduta libera

Sempre più giù. Sette sconfitte nelle ultime dieci partite. Battuta dal Chievo (1-0, gol di Sardo) per la prima volta nella storia. La Juventus di Ciro Ferrara è di nuovo nel dramma, sportivamente parlando: sorpassata in classifica dalla Roma, arrancante in tutto e per tutto. Senza anima, senza gioco, senza nulla: il passaggio del turno in Coppa Italia, ottenuto mercoledì battendo le riserve del Napoli, è già lontano. Dimenticato. Come è giusto che sia: salutata la Champions League, è in campionato che la Juve deve tirare fuori gli artigli e far capire di esserci. Invece, lo zero: «Non si può giocare su questi campi, non ci aiutano – è l'esordio un po' fuori dal mondo di Ferrara -. È un momento difficile, lo sappiamo bene. Non posso sapere qual è l'analisi a 360° che la nostra dirigenza sta facendo, certo si deve valutare tutto: squadra, allenatore e staff. La società deve trovare le giuste soluzioni. Se il problema sono io, me lo verranno a dire: finora, sinceramente, non me lo ha comunicato».  Pare un invito a essere licenziato, anche se poi l'ex Sorridente Ciro tira su i muri: «Non mollo: sono convinto che la squadra abbia dei valori che non riesce a esprimere. Dobbiamo trovare le cause, ma credo fortemente nella mia squadra e non intendo trovare alibi né pensare alle assenze importanti che avevamo: chi è andato in campo, ha cercato di dare il massimo. Ci sono giocatori che non attraversano un gran momento di forma, è vero, ma al momento non ho tante scelte. Il mercato? Vedremo». «Il problema della Juve è che ho sbagliato abbinamento della cravatta, me la farò prestare da Galliani – prova incredibilmente a scherzare Bettega –. Fiducia in Ferrara? Galliani ha spiegato come il Milan è venuto fuori dalla crisi: attraverso al fiducia e la compattezza del gruppo. È quello che cercheremo di fare anche noi». Nuovi arrivi, dopo quello di Paolucci, schierato ieri dal primo minuto? «Il nostro mercato sarà il ritorno degli infortunati», ha spiegato il vicedirettore generale elencando poi i vari Trezeguet, Camoranesi e via di questo passo (ieri alla lista si è aggiunto Grygera che ha riportato un lieve trauma cranico con sospetta frattura nel setto nasale ndr). Quel che è certo, è che oggi la Juve tiferà perché il Mali venga eliminato dalla Coppa d'Africa: in tal caso, Sissoko sarà già disponibile sabato contro la Roma. Anche perché Felipe Melo, diffidato, ieri è stato ammonito e salterà il match con i giallorossi. Nel frattempo, però, si sprofonda sempre più in basso e c'è chi non ne può più. Chiellini, per esempio, uno che meriterebbe di essere capitano sempre e comunque: «Stiamo ottenendo risultati scadenti e non riusciamo a creare pericoli. Da parte di tutti c'è il massimo impegno, questo nessuno può metterlo in discussione: non riusciamo però a spiegarci cosa succede. Siamo stati anche un po' sfortunati, ma non abbiamo fatto nulla per vincere. I giocatori del Chievo correvano meglio e non siamo mai riusciti a creare occasioni per far loro male. A fine partita ero sfiduciato, ma già da sabato torneremo in campo con un altro spirito per cercare di uscire da questo tunnel e rivedere la luce. A nessuno di noi piace fare brutte figure». Quelle, però, sono già arrivate copiose: senza che la società abbia preso alcun provvedimento.