L'anno del poker

Natale, Capodanno, è tempo di giochi. La tombola ormai resta in cantina, meglio seguire la passione del momento: il poker con le sue mille varianti riempie le notti di tanti italiani. Durante le feste e non solo. E non c'è bisogno di andare al casinò. Basta un computer è una connessione internet. Certo, le partite dal vivo regalano altre emozioni, tanti giocatori professionisti continuano a preferirle, ma la legge italiana impedisce le riunioni «clandestine» a casa e nei circoli. Da qui il boom delle partite online che negli ultimi dodici mesi hanno conquistato un posto importante nell'intrattenimento degli italiani. Il 2009 è stato l'anno del lancio e dell'immediato consolidamento del poker online «for money». Si sfidano utenti reali connessi da tutto il mondo e si vince. I più bravi e fortunati possono partecipare ai tornei «live» organizzati nei casinò e seguitissimi in televisione. Gli spazi nei palinsesti sono aumentati e ora le star conosciute e acclamate del poker sono in aumento. Il giocatore tipico? Non esiste. Il tavolo, virtuale o reale che sia, riunisce persone di tutte le età. Ricchi e poveri, professionisti e operai. Hanno un loro linguaggio, molto tecnico, per definire le varie mosse e fasi delle partite. Le vincite fanno gola a chiunque. Nei sondaggi di fine anno tra i desideri degli italiani è comparsa anche la vittoria di un grande torneo di poker a fianco dell'ambito «Sei» al Superenalotto. I sistemi dei diversi gestori su internet sono obbligati a garantire almeno l'80% dei guadagni agli utenti. Più giochi e più vinci. I professionisti sono capaci di tenere aperti fino a nove-dieci tavoli contemporaneamente. Questione di allenamento. A fine 2009 il mercato dei tavoli verdi virtuali varrà circa 2,2 miliardi di euro secondo una ricerca condotta dall'Agicos. Numeri da capogiro, impensabili al momento del lancio, che sanciscono la leadership tra i giochi più praticati in Italia su internet. A guadagnarci sono tutti, anche lo Stato: il poker online farà confluire nelle casse dell'Erario circa 66 milioni di euro. Soltanto nel 2009 sono stati disputati online circa 90 milioni di tornei, per oltre 330 milioni di «posti a sedere» virtuali. I tavoli sono per tutti i gusti e le tasche. Oggi si spende mediamente per un torneo di poker su internet circa 6,5 euro. Ma si può investire una cifra inferiore o anche molto di più. Negli ultimi dodici mesi il poker ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel comparto giochi e scommesse. Circa 53,4 miliardi: a tanto ammonta la raccolta complessiva del settore per il 2009. Secondo un'elaborazione Agipronews, basata su dati dei Monopoli relativi ai primi 11 mesi, l'anno si chiuderà con l'ennesimo record e una crescita di 5,9 miliardi rispetto al 2008, che si era concluso con incassi pari a 47,5 miliardi. In termini percentuali l'incremento è del 12,3%. La crescita generale si riflette positivamente sull'Erario: il comparto giochi verserà, infatti, allo Stato - rileva sempre Agipronews - 8,9 miliardi, il 14,7% in più rispetto al 2008 (7,7 miliardi). Un impulso determinante alla crescita generale è stato dato dagli skill games (quasi del tutto rappresentati a livello di raccolta dal poker online) partiti a settembre del 2008 e volati nel 2009 a 2,2 miliardi. Un tetto che verrà «sfondato» nel 2010.