«L'Italia deve pensare in grande»

FabrizioFabbri Giovane e vincente. È il ritratto di Simone Pianigiani, nuovo Ct della Nazionale maschile di basket, presentato ieri a Roma, che dovrà ora dividersi almeno per altri due anni, visto il contratto part time, tra la corazzata Siena e una squadra, l'Azzurra, da rilanciare. «Dobbiamo pensare in grande ma lavorare in piccolo. Non dobbiamo essere presuntuosi, non siamo fenomeni ma nemmeno brocchi», le sue prime parole pronunciate al fianco del presidente Meneghin. Che ci ha tenuto a lanciare messaggi di pace al numero uno dello sport Petrucci, contrario al coach da dividere con un club. «Mi dispiace del contrasto con lui - ha detto Meneghin - che considero un fratello maggiore, ma ogni tanto uno può cambiare idea. Con Petrucci spero che i rapporti si rassereneranno e cercherò di ripagarlo con i risultati». Pronta la replica dal Coni. «La mia filosofia - ha detto Petrucci - è che le nazionali in Italia devono essere a tempo pieno. La Fip deve pensare in grande, un ct deve creare l'immagine ogni giorno, ma può stare tranquilla perché sarò al suo fianco. Voglio bene a Meneghin e lo stimo, ma non mi chiamassero per prendere certe iniziative quando poi devono smentirle. Ora comunque è tutto alle spalle, tifiamo per la Nazionale italiana. Pianigiani è il migliore allenatore che si poteva prendere anche se la mia idea rimane quella». La parola torna allora al nuovo coach. «C'è pressione - dice Pianigiani - e questo mi piace. Sono un uomo di campo e la prima cosa cui devo pensare è a una squadra che fa le cose possibili. In Italia c'è una scuola tecnica di altissimo livello. Spero di ottenere collaborazione anche da Messina». L'auspicio è anche quello di avere in squadra i tre talenti della Nba e di far crescere accanto a loro gli altri «Il nostro è un gruppo atipico in proiezione internazionale, non sono tanti quelli che incidono in Eurolega e nella Nba il modo di giocare è diverso. Mi aspetto delle persone entusiaste e dei giocatori che si passino la palla e giochino di squadra». «È il momento - conclude Pianigiani - di andare verso il meglio della pallacanestro. La Nazionale è di tutti. Niente alibi, non ci sono più scuse».