Prova di forza dei campioni d'Italia La Juve non punge

SenzaEto'o, senza Milito, senza Motta, a Marassi la migliore Inter della stagione è devastante per il Genoa, sepolto sotto una valanga di gol, memorabile quello di Stankovic da metà campo. Solidità difensiva, Samuel tornato «The wall», intensità tremenda, ma anche un tasso di talento straordinario, non sarà facile andarla a prendere. Aveva confortato le due capoliste il bel pareggio tra Juventus e Fiorentina, fissato nel primo tempo da Vargas e, era ora!, Amauri. Ritmi intensi, altre occasioni da gol, migliore l'impressione lasciata dai viola, tra i quali va imponendosi ancora da autentico leader un Cristiano Zanetti finalmente risparmiato dagli infortuni che ne avevano frenato la crescita. Per tutte e due le squadre, qualcosa da rivedere nei movimenti difensivi. Nel quadro tendente al grigio della domenica, in relazione ai fuochi d'artificio della vigilia. Due illuminazioni di primo piano. Nel pomeriggio all'Olimpico la Sampdoria di Cassano e Del Neri, ai quali non offrirà stimoli particolari un passato romanista, in chiaroscuro per il primo, da dimenticare per il secondo, poco elegantemente trattato. Non testimoniano un sostanziale equilibrio i sette punti di ritardo con i quali affronta l'impegno la Lazio, che proprio contro i liguri ha vinto la Coppa Italia. Molti punti lasciati per strada per sfortuna e anche per qualche distrazione e per assenze pesanti, Ballardini non ritrova i dissidenti, però recupera la difesa migliore, Kolarov compreso. Altrettanto severo il compito della Roma, che a San Siro ha battuto il Milan tre volte nelle ultime tre stagioni. Dunque non incoraggia la legge dei grandi numeri, ma altri sono i motivi di apprensione per Ranieri, che di quelle imprese non avrà il grande protagonista. Francesco Totti è rimasto a casa, si materializza lo spettro di un intervento al menisco. Non fa notizia la rinuncia a Juan, presenza da tempo impalpabile nell'organico romanista, in attacco dovrebbe esserci Vucinic, più difficile ipotizzare se lo assisterà una seconda punta come Okaka o un trequartista come Menez o Brighi, torna Doni, altri della vecchia guardia a presidiare il fortino.