Nazionale, Conti: "Giusto rinnovare, ma non troppo"

{{IMG_SX}}La crisi dell'Italia vista da Bruno Conti. Uno che ha vinto un Mondiale e si è ritrovato quattro anni dopo in un gruppo incapace di ripetersi. Come spiega la figuraccia dell'Italia in Sudafrica? «Non ho visto una nazionale pronta, è evidente che c'è qualche problema sotto. Non c'era pressing, cattiveria, voglia. Lippi ha parlato di carenze fisiche e solo lui che vive il gruppo da dentro può spiegarci i motivi».   Ci sono tre gol di differenza tra gli azzurri e la Seleçao? «Il Brasile è stato stratosferico, tutto accelerazioni e possesso palla. Ci sarebbe bastato un gol per andare avanti ma al di là del tiro di Pepe, abbiamo fatto troppo poco». C'è da preoccuparsi per il Mondiale? «Io sono ottimista, la nostra storia dice che negli appuntamenti importanti i giocatori hanno sempre smentito le critiche. C'è ancora un anno per prepararsi: non è tutto da buttare, non facciamo drammi». Tutti invocano un rinnovamento. «Mi sembra che Lippi abbia voglia di cambiare e sono dello stesso parere: Pepe è una bella realtà, lo stesso Santon è stato portato in Sudafrica. Ricordiamoci anche che in appuntamenti così importanti conta pure l'esperienza. Lippi farà scelte giuste». Non si rischia di ripetere gli errori dell'86? «Quello fu un Mondiale bruttissimo, vissuto tra tante difficoltà. Per cambiare radicalmente una squadra bisogna sempre chiedersi: ma c'è già pronto qualcosa?». Per esempio ci sarebbe Cassano. «Lippi ha lasciato le porte aperte per tutti: non ho dubbi che sia così anche per Antonio».