Mourinho, la «tentazione» resta

MILANODice che al 100 per cento potrebbe arrivare anche oggi, dopo la partita con il Cagliari, ma intanto lascia aperto quel minuscolo spiraglio al Real Madrid. «La piccola tentazione» resta nella testa di Josè Mourinho, che tiene ancora in sospeso Moratti sul suo futuro. «L'Inter ha fatto tutto» per soddisfarlo, ha detto il portoghese ieri, ma ci sono ancora «poche cose» da garantire per togliergli ogni dubbio. Non chiarisce però quali. «Voglio arrivare al 100 per cento», assicura, «altrimenti non avrei parlato con il presidente» Moratti del Real. E rivendica di averlo fatto apertamente. Forse per dire che il club spagnolo non è poi irresistibile, Mourinho ricorda di aver già rifiutato un'offerta da Madrid anni fa, quando era al Chelsea. Lo fece, ricorda, «senza pensarci, di cuore e d'impulso: avevo vinto il secondo campionato con il Chelsea e volevo continuare». Ma la «piccola tentazione» torna e il tecnico nerazzurro sembra compiacersi di non saperla nascondere. Poi via ai numeri. «Per fortuna ho detto novantanove punto nove e non novantanove, sennò lo spazio per discuterne sarebbe ancora maggiore - argomenta - se non fossi soddisfatto parlerei del 40, 50 o 60 per cento. Sono quasi soddisfatto di tutto». Quasi. Ma cosa manca a Mourinho? insistono i giornalisti. Di preciso lui non lo dice. Ripete di essere contento dell'Inter, degli sforzi che sta facendo per migliorare squadra e strutture. Ringrazia tutti: Moratti, Branca, Oriali, i giocatori e i tifosi, con cui «ho un rapporto molto bello». E all'ennesima domanda su cosa separi 99,9 da 100 replica solenne: «Il destino». Fin qui il rebus Mourinho, ma c'è anche il mistero Ibra. «Mi stupirei se qualche grande club fosse in grado di fare un'offerta megalomane per lui - dice il suo attuale tecnico- il biglietto per il suo treno costa troppo. Non mi aspetto che se ne vada». Intanto c'è da portare a termine il campionato. A Cagliari partiranno titolari Toldo, Burdisso e Vieira. In attacco ancora da decidere il compagno di Ibrahimovic, così come l'altro giocatore avanzato. All'ultima giornata, invece, in casa contro l'Atalanta, spazio alle seconde linee in panchina: i soliti noti lasceranno il posto al resto dello staff, con l'assistente tecnico Daniele Bernazzani nelle vesti di allenatore. Mourinho e gli altri si siederanno nella panchina aggiunta, accanto a quella vera e propria. Un gesto di riconoscenza deciso dal portoghese.