Game over Roma: giallorossi umiliati dalla Fiorentina

C'è bisogno di una svolta per risollevare la Roma che ieri sera ha perso l'ultimo treno per la Champions League. A Firenze una sconfitta pesante che non lascia più speranze: a cinque gare dal termine i viola scappano a più sei (e col vantaggio nello scontro diretto), il Genoa è cinque punti distante con una partita in più da giocare. Mentre negli studi legali romani si decide il destino della società, sul campo del Franchi arriva il verdetto finale per la squadra: la stagione è fallimentare. Difficile rialzarsi dopo quattro schiaffi del genere. Anche il sesto posto, buono per i preliminari di Europa League, è a rischio. Tutti i nodi vengono al pettine. Limiti mentali, fisici e in qualche caso anche tecnici. Ancora una volta la Roma incassa due gol all'inizio dei due tempi, le gambe reggono mezzora. Il risultato severo si spiega facilmente: la difesa è imbarazzante (52 i gol subìti finora, 4 in una partita per la quarta volta) e troppi errori davanti alla porta si pagano. Il nervosismo, ancora una volta esagerato, fa il resto. I tifosi giallorossi questa volta sono presenti. E con loro purtroppo torna anche la tensione nei dintorni dello stadio. Dopo il 2-0 della Fiorentina parte anche la contestazione verso la squadra. Al quarto gol di Gobbi qualcuno lascia addirittura lo stadio in anticipo: mai visto. Totti stringe i denti e parte dall'inizio con il rientro di Taddei a destra e la conferma di Baptista sulla corsia opposta. Tonetto non ce la fa e allora tocca a Cassetti che fa il partner di Panucci al centro della difesa: Loria e Diamoutene entrambi bocciati vanno in panchina insieme al giovane Filipe e i Primavera Brosco e D'Alessandro. Perrotta ha il mal di schiena e va in tribuna. Il primo tempo sembra la fotocopia del derby. La Roma stavolta parte anche bene ma va subito sotto: azione solitaria di Vargas che con una botta di sinistro da fuori area fulmina Artur. Nella circostanza Motta non oppone resistenza al peruviano. Sarà l'unica iniziativa pericolosa dei viola nei primi quarantacinque minuti. I giallorossi reagiscono ma sprecano troppo. Prima un errore clamoroso di Brighi che si ripeterà al 38', poi le conclusioni senza fortuna di Taddei - due volte - e Motta. Lo stesso «film» va in onda nella ripresa. Pronti, via e Gilardino fa secco Artur. Riise e Cassetti i protagonisti della dormita collettiva di un reparto ormai allo sbando senza Mexes e Juan. Stavolta la reazione è più nervosa che tecnica. Cassetti colpisce una traversa un po' casuale, Artur respinge un tiro ravvicinato di Gilardino, poi Pizarro pensa bene di farsi cacciare prendendo due gialli in tre minuti e confezionando la dodicesima espulsione stagionale di una squadra schizofrenica. Spalletti, che qui non ha mai vinto da romanista, si guarda accanto e non trova nessuno da gettare nella mischia se non il giovane D'Alessandro. La sua rassegnazione diventa totale quando Gila prende in giro Motta e segna il terzo gol. Gobbi completa l'opera poco dopo, Baptista realizza la rete della bandiera. Bianca. Prandelli e i Della Valle (alla prima vittoria contro la Roma) sperano ancora di restare nel salotto buono dell'Europa, Spalletti e i Sensi si interrogano sul futuro. La soluzione più immediata può arrivare dalla Germania.