A Montecarlo continua la favola di Fognini

Abbiamo dovuto attendere il 15 aprile per registrare la seconda vittoria consecutiva in un torneo del circuito di un italiano, ma per farsi perdonare i nostri giocatori hanno esagerato: ci sono riusciti in due. Se Bolelli poteva essere favorito nei confronti del serbo Tipsarevic, sembrava proibitivo il compito di Fognini che incontrava il croato Cilic, numero 18 in classifica e che il giorno prima aveva battuto con disinvoltura Cipolla. Ebbene mentre Bolelli ha avuto qualche problema, almeno nel primo set, Fognini ha passato il turno con un punteggio (6-2, 6-0) che in mancanza di notizie precise farebbe pensare a un errore di trasmissione del risultato. Nulla di tutto questo. Anzi stando a testimoni credibili (io ero impegnato nella telecronaca degli incontri di Federer e Nadal) il punteggio avrebbe potuto essere più netto se sul 2 a 0 in proprio favore nel primo set Fognini non avesse sciupato cinque palle per un doppio break. Ora Fognini trova Murray, suo coetaneo (classe 1987) ma numero 4 in classifica. L'ultima sfida, all'Open del Canada del 2007, l'ha vinta Fognini con un punteggio (6-2, 6-2) sorprendente come quello di ieri. Fognini ricorda però che Murray rientrava dopo un infortunio al polso ma aggiunge di avere anche giocato, sul cemento, uno dei migliori incontri della sua carriera. Per quanto riguarda Bolelli la sua maggiore difficoltà era quella di essere obbligato a vincere contro un avversario che poteva anche diventare pericoloso e che vantava vittorie su Seppi e Starace. Invece, vinto un primo set equilibrato, Bolelli ha preso subito un break di vantaggio nel secondo e ha chiuso con sicurezza. Ora avrà il croato Ljubicic. Contro Federer Seppi ha mancato due palle break nel primo set poi però lo svizzero ha alzato il livello del suo gioco e soprattutto del suo servizio e non ci sono state per il nostro giocatore ulteriori possibilità. Seppi e Bolelli rappresenteranno l'Italia nella Coppa delle Nazioni a Dusseldorf la settimana prima del Roland Garros. Si ripropone il caso, imbarazzante per la nostra Federazione, di un Bolelli escluso dalla squadra di Davis ma che gioca per l'Italia in due competizioni comunque riconosciute dalla Federazione Internazionale.