Armstrong cade, Giro a rischio

Nientedi preoccupante in linea generale, la più classica delle fratture «da ciclista», ovvero una clavicola (quella destra). Ma di sicuro una brutta battuta d'arresto per il texano, soprattutto nell'ottica del suo esordio al Giro d'Italia, che a questo punto è seriamente a rischio. «Spero di riprendermi in fretta per tornare a correre - ha detto l'americano - ma mi sembra difficile essere presente al Giro. Sarà comunque complicato star bene dal punto di vista fisico, tutta la mia preparazione viene compromessa». Ad Armstrong è andata la solidarietà del compagno della Astana Alberto Contador: «È stato un peccato perdere Lance -ha detto - si vedeva che stava affrontando la corsa con molta voglia e con l'obiettivo di migliorare la condizione. Era una buona opportunità per lavorare insieme, ora non posso far altro che incoraggiarlo e augurargli di recuperare in fretta per partecipare al Giro d'Italia». Il paradosso è che Armstrong mai si era fatto male cadendo di bici, negli anni del suo dominio al Tour de France: qualche ruzzolone si ricorda pure, ma mai determinante: celebre quello del 2003 nella tappa di Luz Ardiden, quando il suo manubrio si incagliò nello zainetto di uno spettatore e Lance si ritrovò per terra: ma, per dire l'incidenza dell'incidente (scusate il gioco di parole), l'americano quella tappa andò poi a vincerla! Stavolta invece non ci sarà riscatto immediato dopo la caduta di Baltanás (località attraversata dalla Vuelta Castilla y León, gara iniziata proprio ieri: Lance era a centro gruppo), ma solo tanta fatica per cercare di recuperare in tempo e salvaguardare la sua ormai improbabile partecipazione alla corsa rosa: la convalescenza non dovrebbe prolungarsi oltre le tre/quattro settimane, quindi Armstrong potrebbe riuscire ad essere al via del Giro, il prossimo 9 maggio a Venezia. Ma, come ha detto il ciclista americano, il problema sarà recuperare una condizione accettabile, impresa già difficile di per sé (Lance non ha brillato nemmeno nella Sanremo di sabato) dopo 3 anni di inattività, ma che ora diventa roba da uomini bionici. Roba da Armstrong, insomma.