Baptista travolge la Samp di Cassano

 Il recupero della partita interrotta il 29 ottobre scorso, per impraticabilità del campo a causa della pioggia, si rivela per la squadra di Spalletti un compitino fin troppo facile, dove Baptista, con l'attacco spuntato che si ritrova la squadar di Spalletti senza Totti e Vucinic, assurge a eroe della serata con una doppietta di grande caratura tecnica. Una buona Roma, al di là dell'exploit del brasiliano (impeccabile la sua prima rete su punizione, addirittura strepitosa l'azione del raddoppio). Spalletti, che a Torino non avrà Perrotta (sarà squalificato), aveva chiesto i tre punti ai giocatori per non perdere il treno per il quarto posto finale e la squadra ha risposto dimostrando di crederci. Encomiabile soprattutto la prestazione di Penucci, che anche se in attesa di rinnovo conferma la sua grande professionalità. Ma anche Pizarro, il cui ritorno in pianta stabile ha illuminato il centrocampo romanista. E si sono rivisti anche Aquilani e Menez. Dall'altra parte la Samp si regge soltanto sulle invenzioni di Cassano. Il genietto di Bari Vecchia predica nel deserto e solo lui è troppo poco per pensare di poter impensierire squadre come la Roma, peraltro con una difesa tutt'altro che irresistibile, nonostante l'assenza di Mexes. I doriani stasera sono inguardabili, la notizia migliore per Mazzarri oggi viene dal mercato con l'arrivo di Pazzini. Dopo i cinque minuti di due mesi e mezzo fa sotto il diluvio Cassano torna all'Olimpico e l'assenza di Palombo gli regala anche la fascia di capitano. Ma per lui la partita inizia come previsto tra fischi impietosi e cori offensivi. Mazzarri rivoluziona il centrocampo (dentro Stankevicius, Dessena, Sammarco e Ziegler), Spalletti in difesa preferisce Cicinho a Cassetti, ma la novità è il ritorno dal primo minuto di Pizarro. Un gran rientro quello del cileno che non tradisce la ruggine per la prolungata assenza facendo impazzire con i suoi tocchi e le sue finte i doriani. La partita riparte dal minuto 5 e 51 secondi, il primo a toccare il pallone è Cicinho. La partita stenta a decollare e il primo tiro è della Samp (destro di Cassano parato a terra da Artur). Poco alla volta i giallorossi conquistano campo: Cassano preferisce partire da sinistra per accentrarsi e al 14' impegna ancora a terra il portiere, al 17' ci prova anche Ziegler da lontano. Ma dopo venti minuti di attesa la Roma si sveglia: prima De Rossi sbaglia la mira di testa, ma al 21' la sua finta disorienta la barriera blucerchiata, il resto lo fa Baptista pennellando il pallone nel sette. Per un quarto d'ora i giallorossi sono i padroni assoluti del gioco e al 32' Baptista spreca malamente l'occasione del bis solo davanti a Castellazzi, che al 39' non si lascia sorprendere dalla seconda punizione del brasiliano. Prima dell'intervallo però la Roma rischia: per poco due disattenzioni difensive regalano il pari: prima con Delvecchio, ma la più clamorosa è la seconda con Sammarco. La Samp non c'è e dopo otto minuti della ripresa crolla. Baptista ubriaca la difesa doriana 'bevendosì da campione due avversari e infilando Castellazzi. Gran pezzo di bravura il suo e meritati gli applausi sotto la curva sud. Mazzarri cerca di correre ai ripari mettendo dentro Palombo per Sammarco, poi alza il baricentro sostituendo un difensore (Gastaldello) per un centrocampista (Padalino). Mentre Spalletti come con il Milan dà spazio anche ad Aquilani. Il tempo per una nuova incursione di Baptista (alto) e una punizione (parata) di De Rossi. Il raddoppio toglie alla Samp la voglia di reagire e l'ultimo quarto d'ora è solo accademia. La Roma continua dunque a sognare: il quarto posto adesso è sempre più vicino.