Quella nobiltà che condiziona i nostri arbitri

A Mourinho gira tutto bene, non si attenua la sensazione che alla nobiltà guardino con rispetto eccessivo i giovani arbitri. Chiude schiumando rabbia il Siena, che aveva giocato una partita esemplare, già il pari sarebbe stato punitivo per i toscani. Ritrova vittoria e serenità la Lazio, svolta nel nel secondo tempo con le varianti studiate da Rossi, determinante l'ingresso di Rocchi, subito decisivo, al posto di uno Zarate che forse le sue vacanze le aveva anticipate. Ripresa ricca di emozioni e di episodi discussi dopo un primo tempo senza palpiti, qualche stento di troppo, per i laziali, nel finale giocato in superioritià numerica. Evoca immagini da incubo, il viaggio a Catania della Roma, votata a calarsi nella pausa natalizia con il coronamento della sua magica rincorsa. Come argutamente ha sottolineato Spalletti, i tifosi catanesi sono fin troppo vicini alla squadra: tutti in campo, anzi, in quell'ultima giornata di campionato viziata da ignobili angherie e giocata in condizioni di palese irregolarità. Avrebbe potuto determinare, quell'atmosfera, un autentico bagno di sangue, se le prodezze di Ibra a Parma non avessero indotto la Roma a una resa anticipata per portare a casa la pelle. Recuperati Totti, Doni e Juan, la Roma sogna onesta vendetta, sperando stavolta che la normalità venga garantita da un arbitro esperto come Rosetti, nome per altro legato a un'altra serata decisiva in negativo, quella di San Siro con l'Inter. Acciaccato in allenamento Julio Baptista, tanto per mantenere le buone abitudfini, non è escluso che il tecnico se la giochi in chiave molto disinvolta, Vucinic e Menez in appoggio al capitano. Poco tranquilla la Juve ospite della quasi gemella Atalanta. Il Milan dei cerotti e delle passerelle, ieri sera ha sfilato Beckham, deve temere la volontà di riscossa di un'Udinese il cui momento nero dovrà pur finire, dopo che l'avvio aveva formulato promesse di livello straordinario.