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Domenico Latagliata TORINO Con la ...

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Oggi, a distanza di due mesi e mezzo, i russi hanno l'obbligo di vincere per continuare a sperare nel passaggio del turno a scapito del Real Madrid: la Juve, invece, spera di chiudere la pratica del primo posto nel girone, dettaglio non da poco in vista del sorteggio che verrà. «La nostra voglia ha sempre fatto la differenza e la farà anche in questa partita» è il commento di Del Piero. Per nulla rassegnato a una Juve di seconda fila in campionato dopo il ko contro l'Inter: «Erano tre punti importanti, d'accordo, ma non fondamentali». Avanti guardando il bicchiere mezzo pieno, insomma. Sperando che altri infortuni non arrivino a guastare una situazione precaria già di suo. «Sarà una partita difficile - conferma Ranieri - se battesse noi e il Real Madrid, lo Zenit passerebbe agli ottavi. Dopo di che, per noi in Champions non è mai un'amichevole. Abbiamo assorbito la sconfitta con l'Inter, non dimentichiamo la nostra forza che tutti ci avevano riconosciuto dopo sette vittorie consecutive. Il nostro ottimismo rimane: sappiamo di dovere ancora lavorare molto, ma la cosa non ci spaventa». Non ci si ammazzerà comunque per un risultato positivo e un minimo di turnover sarà messo in scena. Certo non in mezzo al campo, dove Sissoko e Marchisio sono gli unici rimasti («ma Zanetti e Poulsen sono quasi pronti», ha detto Ranieri): Giovinco potrebbe però prendere il posto di Nedved e Iaquinta di Amauri. A destra, il solito dubbio legato a Camoranesi ormai diventato Mr. Muscoli di Seta: meglio risparmiargli il gelo russo o chiedergli di lanciare veri segnali di vita? Le scuole di pensiero si sprecano, sempre che alla base di tutto non ci siano problemi di altro genere, leggi rapporti non più idilliaci con Ranieri. Quanto alla difesa, i riposandi potrebbero essere Legrottaglie e Molinaro: al loro posto, Mellberg e De Ceglie.

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