Ma la tensione può tradire ancora l'inglese

Non sono semplici tic. Anche alla successiva conferenza stampa tutto, in Hamilton, trasuda tensione, quella stessa tensione che già lo fregò l'anno scorso. È chiaro che il ragazzo «sente» molto il peso del match-ball che si ritrova sulla racchetta. Farà un ace o un doppio fallo? Saranno probabilmente i primi metri del G.P. di Cina a dircelo, così come domenica scorsa furono i primi metri del G.P. del Giappone a evidenziare che un anno di corse da leader non era bastato a liberarlo dai mostri dell'inconscio. La situazione è infatti identica. Hamilton parte in pole position affiancato in prima fila da Raikkonen, l'uomo che sette giorni fa provocò il suo autolesionistico azzardo superandolo al momento del via. A complicare ulteriormente le cose per lui, Hamilton stavolta ha anche Massa, terzo, a pochi metri dal suo alettone posteriore anziché due file più dietro. E visto che il sistema di partenza delle Ferrari è, attualmente, più efficace di quello delle McLaren, la morsa rossa potrebbe serrare subito le sue ganasce su di lui. Insomma, chi alle 9 di stamattina sarà davanti al televisore capirà subito che aria tirerà. Perché se Hamilton scattasse via senza incertezze e senza affanni per le Ferrari potrebbe essere molto difficile ribaltare in pista i rapporti di forza, visto che ancora una volta la Bridgestone ha fatto una scelta pro-McLaren, portando a Shanghai gomme di mescola più dura rispetto a quella che l'anno scorso favorì il dominio della Ferrari, gomme, cioè, che le F2008 faticano a mandare in temperatura. E una volta davanti Hamilton potrebbe scapparsene via e accumulare un vantaggio da gestire quando lo scontato degrado dei suoi pneumatici lo rallenterà. Tenendo conto anche del fatto che le previsioni meteo danno condizioni estremamente variabili per la gara (e che, quando piove, il traction control manuale della McLaren dà al suo pilota n.1 un ulteriore vantaggio tecnico), Hamilton è il favorito. Gli basterà?