L'ultimo caso di giovane talento «scippato» diventa un dramma familiare

Invece, dietro al sogno innocente di un ragazzo, si cela una vicenda avvilente e triste come le parole di denuncia di Vincenzo Di Giacomo, l'uomo che per due anni ha accolto Victor come un figlio, salvo poi vederlo sparire senza nemmeno un saluto. «L'abbiamo preso in famiglia su invito del presidente della Vigor Perconti dove Victor giocava insieme a mio figlio Ciro - racconta Di Giacomo - avevamo perso da poco in un incidente il nostro altro figlio, Luca, e insieme a mia moglie abbiamo voluto dare una mano a questo ragazzo. Ormai ci chiamava mamma e papà: non avremmo mai immaginato di andare incontro a un nuovo dolore». Tutto ha inizio la scorsa estate, quando il Palestrina, società neopromossa in Eccellenza, rileva dalla Vigor Ciro Di Giacomo e Victor Coto, che viene convocato nella rappresentativa juniores del Lazio. Coto partecipa a un torneo in Grecia, dove le sue qualità attirano l'attenzione di club blasonati, tra cui Paok e Benfica. Al rientro in Italia, il ragazzo viene avvicinato da un procuratore che gli prospetta l'opportunità di passare a una società professionistica. Di Giacomo è scettico ma Victor, che nel frattempo è stato raggiunto dalla madre naturale, si lascia convincere. Senza avvisare la famiglia Di Giacomo e il Palestrina, fa i bagagli e si accasa allo Sliema Wanderers a Malta. Tornati a Roma dalle vacanze, Vincenzo e sua moglie non riescono a credere che Victor se ne sia andato senza un saluto. Al dolore umano dei Di Giacomo, si somma l'indignazione del Palestrina, che per il cartellino di Coto aveva versato alla Vigor 7mila euro e che, probabilmente, incasserà una cifra assai ridotta per il suo passaggio allo Sliema: Malta, infatti, è uno di quei Paesi dove, come la Svizzera (molti ricorderanno il caso del romanista De Martino, «scappato» al Bellinzona), la normativa consente di tesserare un giovane con una modesta contropartita per il club di provenienza. Coto attende il transfer dall'Italia e non ha ancora giocato un minuto con la maglia dello Sliema. A casa Di Giacomo, invece, sperano tutti in una telefonata chiarificatrice.