Luigi Salomone l.salomone@iltempo.it Ci risiamo, passano ...

Peraltro si gioca contro Bulgaria e Montenegro mica contro Brasile e Germania ma il cittì campione del mondo, da poco tornato al comando dopo l'interregno di Donadoni, ha preferito affidarsi ai suoi pretoriani e in minima parte a giocatori che stanno emergendo in questo campionato. Insomma il nostro torneo viene studiato dagli osservatori del cittì ma la squadra che gioca meglio al calcio in questo primo mese non interessa a Lippi. E così a Foggia è stato preferito Pepe, Mauri è in buone condizioni eppure è rimasto a casa. Non c'è spazio nemmeno per Ledesma che da oltre tre mesi ha ottenuto il passaporto italiano ed è quindi convocabile. Non ha mai giocato con l'Argentina, andrebbe convinto perché il regista della Lazio spera ancora nella chiamata di Basile. Ma si può provare e Christian, avendo sposato una ragazza italiana, ha già giurato fedeltà al tricolore. L'oriundo Camoranesi sì, il naturalizzato Ledesma invece non viene preso in considerazione per un centrocampo che è orfano di Pirlo infortunato. Si vede che l'italo-argentino che sta guidando la Lazio in testa alla classifica dopo sei partite non può essere utile ma si aspetta con ansia il passaporto di Amauri per naturalizzarlo e portarlo tra due anni in Sudafrica a difendere il titolo mondiale vinto a Berlino. Anche Brocchi può aspirare a un posto: la carta d'identità non è dalla sua parte, ma gioca bene, ha la grinta di un ragazzino ed esperienza da vendere. Sarà meglio di Nocerino o dello spolpato Perrotta di questi tempi? Rossi è l'unico che sorride anche perché finora ha dato alle nazionali giocatori sani, puntualmente tornati rotti. L'ultimo esempio è Tommaso Rocchi, il capitano della Lazio, l'uomo simbolo, sacrificato sull'altare delle Olimpiadi. È fuori da due mesi dopo la rottura del perone destro rimediata a Pechino per onorare quella maglia azzurra che molti avevano rifiutato. E la disponibilità della Lazio, unico club a regalare un fuoriquota alla nazionale, è stata ripagata con la strana dimenticanza di Lippi. Il cittì non ha valorizzato il lavoro di Rossi e di una squadra capace di fare 13 punti in sei partite, di umiliare la Fiorentina, di passare in carrozza a Cagliari e Torino. Tant'è, non cambia nulla e così saremo costretti a vedere una nazionale senza laziali. Ormai non bastano nemmeno i risultati per conquistare la maglia azzurra.