Da oggi a Roma la mostra fotografica sul centravanti più forte di tutti i tempi

Ma la grandezza di Silvio Piola non si lega soltanto ai colori del cielo, ma diventa più intensa quando si passa all'azzurro Savoia. Fu il trascinatore assoluto dell'Italia di Vittorio Pozzo che arrivò a vincere il campionato del Mondo del 1938 a Parigi. In carriera ha realizzato 395 gol ufficiali, un traguardo inarrivabile, tagliato dopo quasi 25 anni di carriera. Un professionista esemplare, un atleta longevo e riservato, un antidivo che preferiva alzarsi all'alba per andare a caccia piuttosto che rincasare alle prime luci del sole dopo lunghe serate mondane. Piola nasce nel 1913 a Robbio Lomellina, a soli 17 anni è già titolare nella Pro Vercelli con cui segna, proprio all'esordio, contro la Lazio. E' un segno del destino. In poco tempo Piola si mette in mostra, tutte le le grandi squadre lo cercano, ma la cartolina del precetto militare lo spinge a Roma, sponda biancoceleste. E' l'estate del 1934. All'inizio l'attaccante accoglie con scetticismo il trasferimento, - pensava di andare all'Ambrosiana - poi arriva ad essere una delle bandiere più amate della prima squadra della capitale. Il presidente Gualdi lo paga 250 mila lire, una cifra enorme. Il contratto del giocatore è di 5.000 lire al mese, la Balilla - auto di lusso dell'epoca - ne costa 9.600. Nella Lazio Piola sfiora per due volte lo scudetto e vince in due occasioni la classifica cannonieri. Segna 143 reti prima che la Seconda Guerra mondiale interrrompa il suo capitolo laziale. Il giocatore torna a Vercelli: non vorrà più allontanarsi da casa. Nei campionati di Guerra veste la maglia granata giocando accanto a Valentino Mazzola e a gran parte dei calciatori del Grande Torino. L'anno successivo la Lazio gli offre un contratto stellare, con tanto di percentuale sugli incassi delle partite, ma non è una questione di soldi, c'è di mezzo il cuore, la famiglia. Arriva la Juventus che lo acquista per un milione e quattrocentomila lire. Piola continua a far gol perchè «La cosa più bella per un attaccante - come amava ripetere - è far suonare la rete». Due anni in bianconero, un infortunio piuttosto serio ed è la volta di Novara. Piola trascina la squadra in serie A e con la maglia azzurra supera nella classifica dei goleador anche Meazza: la partita è Novara-Lazio, Piola segna una tripletta. Era proprio destino.