Arbitri

L'arbitro Brighi ha semplicemente commesso un errore o era in malafede? A sentire le radio romane non ci sono dubbi. I tifosi più accesi sostengono che «fin dai primi minuti» si era capito quale fosse l'orientamento dell'arbitro. Si citano molti episodi, che comprendono un rigore negato, la prima ammonizione di De Rossi, la sua successiva espulsione. Sul valore dell'arbitro Brighi fa testo la sua scheda. Nel campionato scorso aveva diretto 12 partite con un media voto dei tre quotidiani sportivi di 5,4 ed un triplo «4» per la partita Milan-Atalanta. Forse era il caso di mandarlo a casa, ma in questo campionato Brighi aveva già arbitrato due partite (Lazio-Sampdoria e Cagliari-Juventus) senza determinare disastri (media voto 6). Anche se nel nostro campionato ci sono stati precedenti inquietanti (le schede svizzere ed altro) in linea generale sono incline ad escludere la malafede, fatta salva la sudditanza psicologica che è naturalmente la figlia naturale della designazione. Sono pronto a scommettere che Brighi, scontate le due o tre giornate di stop, tornerà ad arbitrare ma non gli sarà più affidata la Roma. Se questo avvenisse si scatenerebbero i giornali parlando di designazione infelice. In sintesi il mio parere è che se un arbitro non può arbitrare una determinata squadra o una determinata partita, non può arbitrare e basta. Questo per dire che c'è una naturale tendenza a favorire le squadre più titolate perché un arbitro, che naturalmente e giustamente è un ambizioso, non vuol perdere la possibilità di dirigere le squadre e le partite più importanti. È anche per questo che sono sempre stato favorevole al sorteggio integrale. Ciò premesso i tifosi vorrebbero da parte della società (in questo caso la Roma) una forte presa di posizione. «La società deve farsi sentire!». È un suggerimento che mi auguro non venga seguito. Che cosa dovrebbero fare la Federazione, la Lega e Collina, raccomandare all'arbitro Tagliavento, che dirige oggi Roma-Atalanta: «Fai attenzione, perché la Roma ha appena subito un grave torto»? I tifosi facciano il loro dovere ed esercitino il loro diritto, protestando, ma la società non si faccia sentire. Mi auguro che Rosella Sensi segua questo consiglio.