Luigi Salomone l.salomone@iltempo.it Grande Lazio. Stende ...

Segnano Mauri, Pandev e Siviglia, e solo il portiere viola Frey riesce ad evitare un tracollo peggiore per i suoi. Ottima prova collettiva ma brillano soprattutto i solisti. Strepitoso Foggia, folletto imprendibile; Pandev sempre fenomenale; Zarate, che sarà stato pure impreciso ma delizia la platea con giocate da applausi. E si aggiunge un centrocampo ispirato e dinamico con Mauri su tutti. Ecco spiegato il tre a zero finale che proietta di nuovo la Lazio nelle zone nobili della classifica. E l'Olimpico canta «Vinceremo il tricolor». Formazioni della vigilia confermate: Rossi stravolge la squadra con l'inserimenti di Cribari, Radu e Foggia. Spostamento di Mauri sulla linea dei centrocampisti al posto di Matuzalem con Meghni inizialmente in panchina. In attacco Zarate e Pandev con il compito di pungere la difesa viola. Prandelli si affida a Gilardino, recupera Mutu e lascia a riposo Donadel per affidarsi ad Almiron. Si rivede l'ex Zauri, spedito a Firenze dopo il clamoroso divorzio estivo. La Fiorentina prova subito a fare la partita, la Lazio aspetta più per necessità che per scelta. Sette minuti per vedere Carrizo driblare Gilardino e Kuzmanovic con una imitazione doc della sua celebre «cambesa». Qualche spettatore rischia l'infarto ma l'azione riesce e il pubblico si entusiasma. Anche perché la Lazio si fa sentire in contropiede e col passare dei minuti comincia a crescere: Pandev inventa un assist rischioso, Zarate sbaglia un gol forse troppo facile per lui. E anche il macedone si ritrova un pallone solo da piazzare in porta e invece lo appoggia facile tra le braccia di Frey. Rossi si mette le mani nei pochi capelli rimasti per i due errori. Tant'è, si va avanti e Melo in diagonale non trova la porta di Carrizo. Alla mezzora la Lazio protesta: Zarate anticipa Dainelli che lo stende in aerea di rigore. Un penalty solare per tutti i presenti, ma non per De Marco, arbitro modesto e senza personalità. Finisce il primo tempo con un tiro di Zarate e i fischi per un direttore di gara impresentabile. Si riparte con la Lazio scatenata. Zarate pescato da Pandev si fa ipnotizzare da Frey. L'argentino si ripete poco dopo calciando sopra la traversa. Impreciso e sfortunato, l'attacante laziale si prende lo stesso l'applauso dell'Olimpico e poco dopo dà il là al settimo all'azione decisiva: costringe Frey alla respinta, il tap-in in rovesciata di Mauri manda in delirio tutto lo stadio. La Fiorentina sparisce la Lazio affonda e trova il raddoppio con Pandev e segna ancora con Siviglia. Sette minuti di fuoco, tre gol e avversari annichiliti. Qualche cambio di Rossi per gestire il finale e tutti a casa a fare festa.