Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Torna il ...

Ma Spalletti non vuole alibi e, soprattutto, non vuole concenderne ai suoi giocatori. «Sono tre anni che arriviamo secondi - attacca il tecnico iallorossi - dobbiamo avere il coraggio di riproporre le nostre qualità, la nostra forza e l'umiltà di mettersi a disposizione per far vedere dove vogliamo arrivare». Rispetto alla Supercoppa e all'esordio stentato con il Napoli servirà un'altra Roma. «I problemi delle prime gare sono dipesi anche dai nuovi, bisogna migliorare ma per fare risultato l'importante è sentirsi squadra». Spalletti non lo dirà mai, ma saranno anche i singoli a fare la differenza, e il recupero in extremis di Doni oltre a quello di Taddei lo consolano. «Penso di avere il portiere a disposizione e non credo avrà bisogno di un'infiltrazione per giocare, certo dovrà fare delle cure particolari che gli tolgano il dolore. La terapia per lui non è il riposo, perché questa è stata già usata. I medici ci stanno lavorando sopra e non c'è rischio di operazione. Baptista? È stanco ma disponibile e vuole fare vedere subito di che pasta è fatto». In panchina ci sarà anche Menez. «Sta crescendo - assicura l'allenatore giallorosso - ogni giorno che passa migliora. Tatticamente è adatto a fare l'esterno, ogni tanto tende a stringere verso il centro ma è una caratteristica che deve avere chi vuole trovare confidenza con il gol». Di fronte ci sarà un Palermo che ha cambiato la guida tecnica per l'ennesimo «capriccio» di Zamparini. «L'arrivo di Ballardini - dice Spalletti - può essere un pericolo per noi nell'impatto». Tra tre giorni sarà tempo di Champions: all'Olimpico arriverà il Cluj, ieri vincente in trasferta in campionato (1-2 col Gloria Bistrita) sotto gli occhi dell'osservatore romanista Andreazzoli. «Esprimono un bellissimo calcio - spiega il tecnico giallorosso - ovviamente dovremmo vincere, ma per farlo dovremo giocare bene». Spalletti spende poi parole in difesa di De Rossi dopo le polemiche sulla dedica dei gol in azzurro al suocero scomparso. «Il suo è stato un abbraccio ai familiari. Nessuno può giudicare sentimenti che non si conoscono, invece ho letto delle cose imbarazzanti: meno interpretazioni si danno e meglio è». Il toscano si sofferma anche sull'altro azzurro Aquilani. «Ha detto bene Lippi: deve essere convinto di essere bravo e deve avere disponibilità di ascoltare». In chiusura, Spalletti boccia la proposta di Mattarrese sulle celle negli stadi. «Non mi piace, io sono per l'apertura ai tifosi. E poi i delinquenti che hanno ribaltato la stazione Termini, potevano essere portati in cella prima di entrare allo stadio, ma quelli non sono sportivi nè tifosi».