Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Divisi da ...

Ma nessuno dei due adesso vuole venire incontro all'altro per «abbracciarsi». Ottenuto l'ok del Real per la cessione del cartellino a 10 milioni di euro più 2 di bonus, i giallorossi stanno cercando da tre giorni di convincere il giocatore a firmare un quadriennale a 2,5 milioni di euro netti. Ovvero la cifra massima consentita dal tetto salariale, tranne le eccezioni Totti e De Rossi. La risposta di Baptista (ieri ha giocato solo la ripresa dell'amichevole con l'Eintracht) e dei suoi irremovibili procuratori è: vogliamo tre milioni a stagione. Che sarebbe la cifra percepita attualmente dalla «Bestia» in Spagna con un contratto che scade tra due anni. Sono proprio gli agenti del calciatore l'ostacolo principale alla conclusione dell'affare. Dopo essersi «negato» per un giorno, ieri Menendez si è sentito in mattinata con il ds Pradè. Ma il contatto non ha avvicinato le parti. «Julio è fermo sulle sue posizioni: vuole pareggiare quantomeno l'ingaggio percepito attualmente a Madrid e ci sono altre squadre pronto a prenderlo» ha detto il procuratore. La Roma è seccata perché Baptista sapeva da tempo quanto la società poteva sborsare per l'ingaggio. Ma lo stallo nella trattativa si può risolvere già oggi con un po' di buon senso delle parti. Ipotesi dell'ultim'ora: verrà proposto un anno in più di contratto al brasiliano. Ancor più complicata la caccia all'esterno: Malouda è bloccato a Londra fino a che non arriva (ma arriva?) Robinho o chi per lui. Benayoun oggi giocherà i preliminari di Champions e va quindi scartato. Suazo e Quagliarella sono obiettivi secondari, Di Michele ancora meno. Intanto Pradè prova a sistemare due cessioni: Andreolli «balla» tra Rimini, Chievo e Lecce. I veronesi hanno chiesto anche Esposito in prestito e sono disposti a pagargli tutto l'ingaggio ma la Roma preferirebble cedere l'esterno a titolo definitivo. E prendere un altro al suo posto.