Ibra illude la Svezia Villa lancia la Spagna all'ultimo respiro

All'inizio formazioni annunciate, fatto salvo l'inserimento da parte della Svezia a destra sulla linea dei centrocampisti dell'attaccante del Tolosa Elmander. La Spagna esercita, come suo stile, un prolungato possesso di palla, con la Svezia raccolta nella propria metà campo pronta a ripartire per congiungersi al totem-Ibra, terminale offensivo di Lagerback. Le «Furie Rosse» cercano di allargare sugli esterni Capdevila e S. Ramos, mentre davanti attorno a Torres, sempre in agguato, «El Guaje» Villa si muove su tutto il fronte per dettare passaggi profondi. La prima frazione è segnata dai protagonisti annunciati. Apre al 15' «El Nino» Torres che infila Isaksson sul primo palo deviando con la suola un invito di Silva, troppo solo sugli sviluppi di un corner. La Svezia, smaltito lo shock, inizia a macinare calcio: Larsson premia l'inserimento di Elmander, l'attaccante del Tolosa da buona posizione trova però soltanto l'esterno della rete. Ibrahimovic al 22' trova il primo spunto: lancio a scavalcare la linea difensiva per Larsson che, però, non trova la misura giusta nel pallonetto. È il preludio al meritato pari svedese che arriva, dopo l'uscita per infortunio di Puyol (dentro Albiol), con il solito Ibrahimovic al 34', freddo come un cobra in piena area. Servito da Stoor sbaglia il primo controllo ma ipnotizza Sergio Ramos che cade lasciandolo libero di battere Casillas, 1-1. Il primo tempo si chiude con un rigore solare di Elmander che abbatte Silva senza nemmeno guardare il pallone, ma il direttore di gara Vink ignora, confermando la scarsa qualità della classe arbitrale a questi europei. Nella ripresa nessuno si danna l'anima, Lagerback lascia Ibrahimovic negli spogliatoi in vista della seconda fase, ma il guizzo di Villa nel recupero rovina i piani scandinavi.