Un altro match point per l'Inter

In questo finale di campionato il calcio ha rubato al tennis l'antica ed anglosassone definizione di match point. Per la verità il match point lo ha giocato (e sprecato) soltanto Materazzi ma nessuno avrebbe potuto impedire ai compagni del mancato rigorista di mettere riparo a quell'errore nei dieci minuti che ancora c'erano da disputare.Naturalmente si torna a parlare di match point ora che alla fine del campionato manca solo una partita. Ecco allora che mi è parso interessante verificare, nella storia delle due squadre, quali altri match point avessero mai avuto a disposizione. La Roma ha implacabilmente trasformato quelli che le hanno dato due scudetti. Nel 1942 le sarebbe bastato battere il Modena in casa e vinse per 2 a 0, nel 2001 era sufficiente battere il Parma ed i giallorossi vinsero per 3 a 1. Lo scudetto del 1982-83 era invece stato vinto con due giornate di anticipo quindi non si è arrivati al match-point. Nelle altre quattro occasioni nelle quali la Roma è rimasta teoricamente in corsa fino all'ultima giornata. Nel 2002, ad esempio, quando la Lazio ha battuto l'Inter all'Olimpico togliendole lo scudetto, la Roma vinse per 1 a 0 sul campo del Torino ma il titolo lo conquistò la Juventus vincendo ad Udine. Né si può parlare di match point per il famoso gol di Turone, tantomeno per la sconfitta interna con il Lecce, che si verificò nella penultima giornata. Ben diverso invece il percorso dell'Inter che di match-point ne ha mancati almeno tre, prima di quello sciupato contro il Siena domenica scorsa. Il primo match point l'Inter lo ha sprecato perdendo nel 1964 per 2 a 0 lo spareggio con il Bologna allo Stadio Olimpico. Il secondo lo ha bruciato nel 1967 quando le sarebbe bastato vincere sul campo del Mantova per conquistare lo scudetto, invece perse per 1 a 0 a causa di un incredibile errore del suo portiere, Giuliano Sarti, beffato da un innocuo pallone calciato da Beniamino Di Giacomo. Più recente e quindi ancora più doloroso, il match point mancato dall'Inter a Roma contro la Lazio, il 5 maggio 2002. Questa è storia, la scaramanzia non c'entra. Ma sarebbe stato bello giocarsi lo scudetto in una finale che il brutto giornalismo avrebbe definito «finalissima»!