I sogni profumano di dollari

Con tutto l'affetto che giustamente li lega alla famiglia Sensi, una gestione destinata comunque a restare nella storia della società, sta volando alta la fantasia dei tifosi. Quel salto di qualità che gli attuali mezzi a disposizione hanno reso possibile soltanto in dimensione modesta, e che comunque ha prodotto, con una guida tecnica e un organico bene assortito, una stagione di straordinario livello, diventerebbe una garanzia per il popolo romanista. Non che l'operazione sia già in porto, molti gli interessi legati all'eventuale passaggio di consegne, ma alla resa dei conti si conoscerà almeno il livello delle responsabilità delle parti, in caso di ennesimo sogno deluso. Se un personaggio del calibro di Soros rivolge le sue attenzioni a Roma e alla squadra che ne rappresenta i colori, il futuro si delinea in rosa, a partire da uno stadio di proprietà che aveva finora rappresentato un sogno proibito. Ma intanto la squadra deve trarre conforto da una prospettiva esaltante per tutti, tecnico e giocatori, per presentarsi con il migliore stato d'animo all'ennesimo appuntamento cruciale del campionato. Con l'acqua alla gola il Livorno, in ritiro da sei giorni alla Borghesiana, verrà a giocarsi la partita della vita all'Olimpico, rendendo comunque non proprio agevole il compito di una Roma che talvolta ha accusato qualche disagio a muoversi in spazi angusti. Scontato infatti che i toscani non avranno remore estetiche nell'affidarsi alla più sfrontata delle barricate, secondo copione imposto dalle urgenze di classifica. Vucinic convocato ma forse destinato alla panchina, dovrebbe esserci Mancini, avvilito dalla critica e anche da una società poco disposta a difenderne il livello di mercato, se si è parlato perfino di uno scambio con Iaquinta, magari con conguaglio a favore della Juve. Ma Trigoria che cosa è, la vigna dei minchioni?