Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Per conquistare i ...

A un certo punto della stagione tutta quell'euforia è sembrata quasi una condanna. Presenze col contagocce, critica feroce e sempre pronta a sottolineare le sue carenze in fase difensiva, i familiari che gli consigliavano di cambiare aria. Fino alla gara di ritorno col Real il suo destino appariva segnato: «Voglio andare via» aveva raccontato sottovoce ai cronisti spagnoli presenti all'Olimpico in occasione di Roma-Real. E invece no. Dopo mesi di sudore sul campo, insieme all'«allenatore dei difensori», Daniele Baldini, finalmente il brasiliano ha ottenuto il «diploma» da titolare. In questi mesi si è aggrappato a Doni, quasi un fratello per lui dopo essere stato il suo testimone di nozze. Il portiere gli ha spiegato i segreti della città e gli ha detto di aspettare il suo momento. Detto, fatto. A Madrid e Napoli due prestazioni da applausi, ora sarà difficile per Spalletti riportare Cicinho in panchina. In tre giorni, dal Bernabeu al San Paolo, la consacrazione di un giocatore che tutto a un tratto diventa un punto fermo della Roma presente e futura. Domenica a Napoli la vera svolta della sua carriera in giallorosso: Cicinho sa giocare anche a sinistra. Gli piace meno ma può farlo, così come avanzare nel ruolo di «esterno» alto. Avere in rosa un jolly così può risultare decisivo anche in chiave-mercato. Ma serve proprio un altro terzino sinistro? Il Catania continua ad offrire pubblicamente Vargas, ma la società è concentrata sulla ricerca di un centrale per rimpiazzare Ferrari a giugno. Il nome nuovo è Arne Friedrich. Saputo dell'interessamento della Roma, il difensore dell'Herta Berlino ha parlato alla Bild: «È ancora presto per dirlo ma sarei onorato di giocare con la maglia giallorossa». Promosso da Rudi Voeller nella nazionale tedesca con la quale ha collezionato 55 presenze, può giocare al centro ed esterno e ha un contratto fino al 2009: servono almeno quattro milioni per portarlo via subito all'Herta.