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Domenico Latagliata TORINO ...

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Partita in altalena più volte, ma sempre con la Juve che ha dato l'impressione di arrancare e di fare fatica, anche quando si è trovata abbastanza casualmente in vantaggio. Alla fine il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio, ma la Fiorentina non ha rubato nulla. La Juve del primo tempo era una delle peggiori viste quest'anno: impacciata, lenta e imprecisa. Di contro la Fiorentina appariva ben organizzata e per nulla intimorita: il gioco scorreva fluido e veloce, Frey dormiva sonni tranquilli ed era invece Buffon a doversi impegnare quasi subito su Santana. I bianconeri non si vedevano mai, eccezion fatta per un colpo di testa di Zebina in avvio. Era logico il vantaggio ospite, arrivato per merito di Gobbi (quando si dice il nome) al termine di un'azione nello stretto di ottima fattura. La Juve faceva fatica, ma ci pensava il solito super Buffon - con la collaborazione del palo - a impedire a Montolivo di raddoppiare pochi secondi dopo il vantaggio. Fallito il colpo del ko, la Fiorentina subiva invece il pareggio su azione da fermo: Frey smanacciava male e Sissoko, in rovesciata, realizzava il primo gol della sua carriera italiana. A dirla tutta: l'unico modo in cui la Juve poteva trovare il gol, vista la pochezza del suo gioco e la giornata storta di quasi tutti gli uomini in campo. Eppure arrivava anche il vantaggio: merito di Camoranesi, imbeccato da una delle poche cose buone di Molinaro. Finita? Macchè: Papa Wiago si abbatteva sulla partita, prima segnando con un destro incrociato e poi servendo Osvaldo dopo una serie di nefandezze di Grygera, Molinaro e Legrottaglie. Grande Fiorentina, piccola Juve.

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