Tiziano Carmellini t.carmellini@iltempo.it È ...

Spalletti lo sa ed esalta la «sua» Roma alla vigilia: un gruppo nel quale crede e su cui ha puntato tutto. «Il ciclo di partite che ci attende - attacca il tecnico giallorosso nella conferenza stampa di rito - è il grande esame del mio gruppo. In un mese ci giochiamo tutto quello che abbiamo costruito in questi tre anni». Senza mezzi termini, perché vuole far capire ai suoi che stavolta non c'è spazio per errori: lui la sfida di Torino la vuole vincere per dare un segnale non solo all'Inter ma anche a tutti i detrattori che ha incontrato strada facendo. «Abbiamo davanti il periodo che può far accorgere tutti della bontà del nostro lavoro. È un'occasione per imprimere nella testa di quelli che ci hanno messo i bastoni tra le ruote, di quelli che non ci vogliono bene, degli invidiosi, di quelli che creano turbative fatte ad arte, che la Roma in questi tre anni ha fatto bene e ha costruito qualcosa di importante. I ragazzi devono avvertire l'importanza di queste partite». E poco importa se la Juve che incontreranno stasera è solo parente lontana da quella «superpotenza» che faceva il bello e il cattivo tempo negli anni '80. «La Juve di oggi è forte allo stesso modo - sottolinea Spalletti - viene da un periodo difficile, ma ha ripristinato qualità: grande merito. Di loro temo la forza della squadra, ma anche il fatto che abbiano l'obiettivo del secondo posto: molto passa dall'esito della gara di domani. Li troveremo carichi a mille in questo match». ha ancora negli occhi il pareggio dell'andata che per certi versi fu molto simile a una sconfitta per la Roma. «Da allora abbiamo continuato a lavorare sui nostri difetti e credo che qualche miglioramento si è visto. Per vincere dovremo confermare le caratteristiche che ci hanno portato fin qui: facilità di tecnica, profondità e velocità». Ma per quanto Spalletti cerchi di restare concentrato sulla sfida di questa sera, non riesce a risparmiare un «colpo» sulle dichiarazioni di Oriali e le polemiche arbitrali. «Ha perso un'occasione per stare zitto. Si vede che in testa alla classifica non arriva l'ossigeno necessario per ragionare con tranquillità. Eppoi non mi sembra che l'intervista a Francesco sia stata riportata nella maniera corretta... Però poi se ora i ragazzi dicono qualche cosa io non posso più intervenire: prima dicevo che bisognava star zitti, ora qualcuno le cose le può dire. Sanno valutare le cose da soli». Insomma nella testa c'è sempre e ancora l'Inter con il Real dietro l'angolo. «Distratti dall'arrivo della Champions? Ci può stare, ma noi adesso pensiamo alla Juve, perché sappiamo quanto è importante vincere questa partita. Al Real penseremo da domenica».